MILANO – La Sicilia è una terra unica ricca di sapori, di profumi e di rituali che vanno scoperti e gustati con la giusta lentezza. Proprio questa inconfondibile lentezza, è stato il filo conduttore del viaggio esperienziale “Il Caffè della Sicilia” vissuto sul palcoscenico del Cluster Bio-Mediterraneo in Expo.
E’ stato intorno ad un espresso intenso dal cuore mediterraneo, che alcuni amici intimi della Sicilia, hanno emozionato il pubblico di Expo raccontando con una contagiosa passione il parallelismo tra la loro Sicilia, terra di conquista e luogo di aggregazione di differenti culture, popoli e dominazioni e il Caffè, come miscela unica di differenti caratteri, linguaggi ed espressioni, e come simbolo di convivialità, di condivisione e di identità del territorio.
Un’esperienza unica – racconta l’autrice Giuseppina Torregrossa – poter rivivere in tale contesto l’emozionante intreccio tra il delicato ruolo della donna e l’inconfondibile aroma del Caffè in una Sicilia teatro di conquiste e di voglia di rivalsa, di profumi che si diffondono ancora oggi tra i vicoli del centro storico di una controversa e illuminata Palermo, e che interpretati nel primo racconto da una immensa Stefania Blandeburgo e da un ispirato Peppe Giuffrè hanno appassionato con il loro talento naturale
tutti gli ospiti presenti.
Il viaggio “Il Caffè della Sicilia” è così proseguito con la celebrazione del rito del Caffè e dei suoi profondi significati storico-culturali, raccontati da uno dei più noti conoscitori della cultura siciliana come Gaetano Basile, che al fianco del suo amico Arturo (Morettino ndr) ha percorso più di 1000 anni di storia, riscoprendo proprio all’interno della tazzina di espresso gustato con una coinvolgente lentezza, alcuni preziosi segreti ed aneddoti custoditi per secoli, come l’origine tutta siciliana del primo Caffè Letterario “Procope” nato a Parigi già nel lontano 1686. Grazie all’ingegno del palermitano “Francesco Procopio De
Coltelli” – testimonia un orgoglioso Basile – avevamo già iniziato ad esportare i nostri prodotti artigianali di eccellenza come il Caffè e la Granita in una Francia che imparò da subito ad apprezzarne la qualità superiore.
In una surreale atmosfera fitta di nebbia, Arturo Morettino ed il Maestro Gelatiere Antonio Cappadonia hanno concluso l’intenso programma de “Il Caffè della Sicilia” celebrando l’incontro storico a distanza di 4 secoli di due simboli della tradizione araba e della cultura siciliana: la Granita e il Caffè.
Grazie all’antico metodo delle Neviere, il maestro Cappadonia ha affascinato il pubblico di Expo con la preparazione di una eccezionale Granita al Caffè (Sharbat Qahwa in arabo) preparata con una miscela segreta creata da Morettino. Una straordinaria esperienza dal sapore unico – testimonia un’entusiasta Cappadonia – che ha voluto celebrare con Arturo, rappresentante della terza generazione di Morettino le antiche tradizioni e la passione per la nostra terra e per le preziose materie prime che la Natura ci ha donato e
che dobbiamo valorizzare.
E’ stato un intenso viaggio alle origini del gusto, della nostra storia e delle nostre tradizioni – conclude un soddisfatto Arturo Morettino – che con il prezioso contributo di alcuni compagni di viaggio d’eccezione come Gaetano, Giuseppina, Stefania, Antonio e Giuseppe ha raccontato con una smisurata passione e una ricercata profondità di contenuti la nostra Sicilia, che può e deve assolutamente tornare a ricoprire un ruolo da protagonista sullo scenario internazionale – continua Arturo – ripartendo proprio dai nostri valori e dalle nostre tradizioni.
Prezioso il contributo degli story-teller Giacomo Zito e Bernardo Pasquali, che hanno moderato gli incontri de “Il Caffè della Sicilia” con passione ed entusiasmo.