TRIESTE – Dario Ciarlantini -coordinatore nazionale SCAE Italia- non si sottrae all’invito di riunire tutte le associazioni italiane ad un’altra tavola rotonda per affrontare e superare le divergenze che le divide.
Anzi, individua nella Scae -che non ha il limite delle certificazioni- una possibile autorità super partes che possa fare da guida nello stabilire le caratteristiche comuni che dovrebbero caratterizzare l’espresso italiano.
Espresso italiano che vive di alti e bassi sostanzialmente perché molti baristi non sono ancora in grado di servire delle estrazioni eccellenti.
La soluzione a questo problema potrebbe arrivare da chi fa grandi numeri: gli operatori più importanti dovrebbero dare un segnale forte in questa direzione e investire maggiormente in formazione.