MILANO – Si è tenuta lunedì pomeriggio alla Cascina Cuccagna la riunione dei giovani coltivatori di caffè ospiti del capoluogo lombardo per il congresso Terra Madre giovani. Si è trattato di un dibattito serrato dove giovani di tutto il mondo dove si coltiva il caffè hanno raccontato la loro esperienza e avanzato le loro proposte.
Mario Cerutti, che ha coordinato il dibattito, spiega chi sono e come lavorano gli ospiti della Cascina.
Ha detto Cerruti nel corso dell’incontro: “Nel mondo, da 20 anni a questa parte, la domanda di caffè cresce del 2% l’anno, con una tendenza quasi costante. Questo significa che tra 10 anni, con i consumi attuali, ci sarà bisogno di 20 – 25 milioni di sacchi in più”.
Aggiungendo: “Venti o venticinque milioni di sacchi sono due volte la produzione della Colombia, sono quasi la produzione del Vietnam, sono due volte l’Indonesia, sono tre quarti della produzione del Brasile. Dove troviamo tutto questo caffè? Tra 10 anni un’azienda come la Lavazza che fa solo caffè dove andrà a prendere tutte queste materie prime? Le soluzioni possibili sono tre: o si uccide la domanda, portando ad esempio il costo della tazzina a 10 euro, o si va avanti a disboscare mezzo mondo per piantare il caffè, la terza soluzione – ed è la soluzione che privilegiamo – è produrre di più e meglio e pagare i produttori adeguatamente”.
Conclude Mario Cerutti: “Se questi ragazzi non si fermano a lavorare – ha concluso – il caffè, tra 10 o 15 anni saranno tutti in una città del modo a fare altri mestieri”.