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Grom. Illy, abbiamo ceduto il nostro 5% ai due fondatori

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Tiene banco ancora il gelato Grom. Il gruppo Illy precisa “di aver ceduto ai soci di maggioranza Federico Grom e Guido Martinetti la quota del 5% del capitale detenuta in Gromart in data 30 settembre“.

Lo afferma in una nota il gruppo triestino, all’indomani dell’annuncio dell’acquisto della società italiana dei gelati da parte della multinazionale Unilever. Tale operazione è quindi avvenuta prima che Gromart fosse acquisita da Unilever.

Il gruppo del caffè precisa inoltre che Riccardo Illy (FOTO) ha rassegnato le dimissioni da membro del consiglio di amministrazione di Gromart contestualmente alla cessione delle quote in essa detenute.

“Siamo orgogliosi di aver partecipato, come soci e fornitori di alcune materie prime con le nostre aziende illy, Domori, e Agrimontana, alla prima fase della affascinante storia di Grom – afferma il numero uno Riccardo Illy – siamo disponibili, fino a quando la filosofia dei fondatori verrà perseguita, a proseguire la partnership contribuendo con le migliori materie prime prodotte dalle società del nostro gruppo”.

Perchè cedere? Ma perchè Illy ha venduto una delle perle? L’imprenditore non lo dice. E di interpretazioni ce ne sono diverse. Una però potrebbe essere che la società piemontese, controllata dalla holding Gromart, avesse bisogno di risorse fresche per superare una fase difficile del proprio sviluppo.

Insomma i due fondatori avevano il respiro corto.

Nell’ultimo esercizio 2013/14 i ricavi consolidati erano in crescita da 25,5 milioni a 26,9, ma negli due anni le gelaterie hanno perso oltre 4 milioni. Negli ultimi due esercizi l’Ebitda si era assottigliato fino al dato negativo del 2014, -240mila euro; in rosso anche l’Ebit di -1,9 milioni (-1,16 il precedente) . L’ultima posizione finanziaria netta consolidata indica un dato negativo per 5,5 milioni, in miglioramento rispetto ai circa -9 dell’anno prima.

Tuttavia gli stessi amministratori scrivono che l’esercizio di quest’anno sarebbe stato “caratterizzato ancora da incertezza economica ma che il gruppo Gromart ha già intrapreso un piano volto al recupero di redditività”.

Un piano di crescita quinquennale che prevede un’espansione internazionale con l’apertura di nuovi punti vendita all’estero.

“La società è altrettanto consapevole che questo processo – dicono gli amministratori – richieda adeguati mezzi finanziari per fronteggiare le principali variabili del business, fra cui in primis il sostenimento degli investimenti previsti dal piano pluriennale, oltre alla gestione delle esigenze di capitale circolante tipiche dell’attività stagionale svolta e alla gestione dell’esposizione verso il sistema finanziario”.

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