L’AQUILA – Una vita a stelle e strisce per il Gran Caffè dell’Aquila, aperto a Filadelfia dal 24 dicembre scorso, 7 mesi con un successo crescente, ma senza dimenticare le origini: sta per partire la ricostruzione del palazzo in piazza Duomo che, dal 16 luglio 2003 al 6 aprile 2009, ha ospitato il bar dell’aperitivo aquilano per eccellenza, oltre che del gelato.
E da settembre si raddoppia, con il nuovo bar del Tribunale, questa la grande novità che annuncia ad AbruzzoWeb, il titolare, Michele Morelli, al telefono dall’altra parte del mondo appena sveglio alle 7 di mattina.
QUI FILADELFIA
“Abbiamo vinto il premio per il miglior gelato di Filadelfia del magazine Philly, scalzando la solita gelateria vincitrice dopo 15 anni, il mio socio Stefano Biasini è stato bravissimo come al solito – racconta – Qui negli States è un altro mondo, il nostro locale sta andando molto bene e c’è già il progetto di aprire dei nuovi corner bar-gelato-gastronomia, più piccoli, in altri punti della città, dentro un complesso di centri commerciali”.
Morelli ammette che “a Filadelfia è un altro mondo, e l’America è ancora il Paese delle grandi opportunità, ti svegli la mattina e ti conviene lavorare! La loro crisi è stata paragonabile al nostro benessere degli anni Ottanta, insomma ci sarebbe andata benissimo, pensate oggi che è tornato un certo benessere!”.
Quanto al modello ‘esportato’ del suo locale, “per adesso funziona, di espanderci c’è stato già proposto, ma siamo ancora in stand-by perché ancora non siamo a regime, ne riparleremo a ottobre. Prematuro pensare ad altre città come New York, ma se il buongiorno si vede dal mattino…”.
Oltretutto, non sempre si può procedere spediti anche a fronte di mezzi e risultati. “Mentre con i gelati se ne occupa solo Stefano e il personale deve solo servirlo, nel settore della caffetteria bisogna formare i lavoratori, perché se non hai una persona che sa utilizzare la macchina il caffè viene male, su questo abbiamo difficoltà”.
QUI L’AQUILA
Nel frattempo, al di qua dell’oceano è sparito il gazebo in legno posizionato davanti al bar chiuso dal sisma.
“All’Adunata nazionale degli alpini lo abbiamo riutilizzato per l’ultima volta, ora è stato smontato perché dovrebbero cominciare a cantierizzare, a settembre-ottobre cominceranno i lavori che dovrebbero durare 24 mesi”, prosegue l’imprenditore.
“Con il proprietario Giovanni Santamaria mi sento regolarmente, mi ha piacevolmente imposto la riapertura del Gran Caffè a piazza Duomo – svela – si è reso conto che abbiamo ridato lustro al palazzo”.
Quanto ai gazebo, “il nostro fu il primo, anche se ci furono diatribe, il Comune non ha mai varato un regolamento sulle autorizzazioni permanenti a gazebo, si premiavano solo gli ‘amici’ che avevano il gazebo più grosso del bar”.
Chiuderà, quindi, il bar riaperto nel post-sisma nei vicoli stretti di viale Corrado IV.
“Il Comune non ha mai mantenuto le promesse di realizzare parcheggi e aiutare i commercianti di quella zona, così come stanno le cose non c’è nessun interesse a mantenerlo, si fanno figli e figliocci”
E il bar del rinnovato Palazzo di giustizia? “Eravamo vincitori di gara prima del terremoto, qualcuno pensava di rifarla ma almeno in questo il Comune ci è venuto incontro. A settembre tornerò all’Aquila proprio per questo motivo”. Alberto Orsini