di Angelo Scarano*
MILANO – Il gelato di Grom non è “artigianale”. La gelateria più famosa d’Italia, quella che si fregia di usare solo ingredienti di primissima qualità e spesso forniti da presidi slow food, ha dovuto infatti rimuovere dalla propria insegna la dicitura dopo una diffida del Codacons.
In Italia non esiste una legge che definisca cosa è artigianale e cosa no, permettendo a molti di approfittarne. Certo, il gelato di Grom è un prodotto di alta qualità, ma – come spiega all’Adnkronos l’avvocato Enrico Venini – “non è artigianale per due motivi: prima di tutto per le dimensioni dell’azienda, essendo una spa, non è una ditta artigianale.
In secondo luogo, fatto ancora più importante, è la stessa caratteristica del gelato: per essere artigianale dovrebbe essere prodotto in loco e dunque fresco, invece l’azienda prepara le miscele in un unico centro produttivo, in provincia di Torino, e da lì viene smistato ovunque, nei rivenditori italiani e all’estero fino a New York, Tokyo, Parigi, Osaka a Malibu”.
Il gelato viene quindi prodotto in enormi quantità, pastorizzato e congelato per essere trasportato. Una volta arrivato nei negozi va solo scongelato e mantecato.