Nuova frenata dell’export ad aprile. Secondo i dati mensili dell’Organizzazione mondiale del caffè (Ico), le esportazioni in tutte le forme verso tutte le destinazioni hanno subito un calo dell’8,9% fermandosi a 9,432 milioni di sacchi rispetto ai 10,349 milioni di un anno fa.
Più accentuata la flessione dei robusta (-16,2%), rispetto a quella degli arabica (-3.8%). L’unica voce positiva rimane quella dei colombiani dolci (+14,6%); stabile (-0.1%) l’export di altri dolci, mentre i brasiliani naturali registrano un arretramento del 12,4%.
Nei primi 7 mesi dell’annata caffearia corrente (ottobre 2014-aprile 2015), l’export mondiale è stato di 62,755 milioni di sacchi, contro i 65,243 milioni del pari periodo 2013/14 (-3,8%).
Le esportazioni di arabica scendono a 38,695 milioni di sacchi (-4%). Anche in questo caso, la sola tipologia in crescita è quella dei colombiani dolci (+3,3%), mentre si riducono i volumi di altri dolci (-7,8%) e brasiliani naturali (-4,4%). In calo di circa 850 mila sacchi, le esportazioni di robusta, che segnano, a loro volta, un -3,4%.
Guardando alle singole origini, gli imbarchi dal Brasile superano i 21,6 milioni di sacchi, con un incremento del 5,3% sull’annata scorsa.
In forte calo le esportazioni dal Vietnam, che segnano un -11% nei 7 mesi di riferimento e, addirittura, un -42,8% ad aprile.
Sempre positiva l’evoluzione della Colombia, con 6,903 milioni di sacchi (+4%) esportati negli ultimi 7 mesi e un incremento mensile (aprile 2015 su aprile 2014) del 16,5%.
Nonostante l’attenuarsi del trend negativo ad aprile (-3,8%), l’export indonesiano 2014/15 ha registrato sin qui un calo del 30% ed è sceso a 3,15 milioni di sacchi.
Con un balzo in avanti del 19,7%, a 2,971 milioni di sacchi, l’Honduras diventa il quinto esportatore mondiale di caffè superando l’India (-4,8%), le cui esportazioni scendono sotto i 3 milioni di sacchi.
Andamenti discordi per gli altri produttori centro americani. Arretrano Costa Rica (-11,9%) e Guatemala (-7,6%). Incrementi in doppia cifra, invece, per Nicaragua (+33,4%) ed El Salvador (+17,2%). In ripresa anche il Messico (+4,6%).
Pressoché dimezzato (-46,1%) l’export del Perù, che passa dagli oltre 2 milioni di sacchi dei primi 7 mesi dell’annata scorsa a poco più di un milione di sacchi quest’anno.
Sul fronte dei produttori africani risultano in flessione sia le esportazioni dell’Uganda (-14,3%) che quelle dell’Etiopia (-7,6%).