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venerdì 22 Novembre 2024
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Alla Valle d’Aosta il record nazionale dei bar

Secondo i dati della Federazione italiana pubblici esercizi sono 4 ogni 1.000 abitanti. Il settore non presenta sofferenze bancarie

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di HILARY CUNÉAZ*
AOSTA – La Valle d’Aosta prima a livello nazionale per concentrazione di bar per abitante, con una densità pari a 4 bar ogni mille residenti (nella FOTO il dehors di un bar del centro di Aosta).

La Valle è anche l’unica regione con un saldo positivo tra aperture e chiusure degli esercizi, con i suoi 515 bar sparsi su tutto il territorio.

Questi sono i dati comunicati dalla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, che definisce i numeri di un settore che totalizza 149.085 esercizi e genera 18 miliardi di euro di consumi.

Regione turistica Secondo Pierantonio Genestrone, presidente di Confcommercio Valle d’Aosta, il podio ottenuto è facilmente spiegabile: «Il numero dei residenti valdostani – afferma – triplica con l’arrivo dei turisti, non credo che ci siano altre regioni che possano dire lo stesso. Un comune come Rhêmes, con i suoi pochi abitanti, offre tra bar e alberghi circa 5 o 6 esercizi che somministrano cibo e bevande. Tanti di questi bar valdostani lavorano soltanto nella stagione estiva e in quella invernale, restando chiusi il resto del tempo, per adeguarsi alle affluenze turistiche ed evitare di andare in perdita. Al momento comunque non siamo a conoscenza di realtà in sofferenza bancaria».

Legge Bersani Ma non è solo la realtà di regione turistica a influenzare l’elevato numero di esercizi in Valle d’Aosta.

«Fino al 1999 – continua Genestrone – le aperture dei bar erano regolate da un piano di sviluppo, poi con la Legge Bersani le attività sono state liberalizzate, seguendo i dettami europei. Chiunque reputi di investire tempo e denaro, può aprire il suo esercizio, magari anche per poche ore al giorno, mentre prima dovevano essere garantite le 8 ore giornaliere di apertura. Basta guardare il numero dei bar intorno a palazzo regionale ad Aosta per capire il fenomeno».

Le cifre in Italia I bar italiani impiegano oltre 360 mila addetti, di cui il 60 per cento donne. Il 72 per cento dei dipendenti (154.205 unità) risulta essere assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, per lo più con orario part time, mentre sono 11.810 i lavoratori stagionali.

Nel corso degli anni la presenza degli stranieri è cresciuta significativamente, sia tra imprenditori sia tra lavoratori dipendenti, con 45.950 addetti e un’incidenza sul totale del 21,5 per cento.

Nel 2014 sono stati aperti 8.236 esercizi e ne sono stati chiusi 13.256, lo scenario è variabile, con un tasso di sopravvivenza a cinque anni che si aggira intorno al 50 per cento. Lo scontrino medio è di 3,50 euro e un espresso consumato al bar costa in media 0,94 euro, un cappuccino 1,27 euro e un panino 3 euro. La regione con il numero più elevato di bar è la Lombardia, con oltre 25 mila esercizi (il 17,1 per cento del totale), seguita dalla regione Lazio con 15.187 bar e dai 13.859 bar della Campania.

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