MILANO – Presto anche chi viaggia su Brebemi potrà sgranchirsi le gambe, bere un caffè (anche se soltanto da un distributore automatico) e ricorrere al bagno.
Entro fine aprile dovrebbero essere aperte le aree di parcheggio Caravaggio nord e Caravaggio sud. Passando lungo le corsie dell’A35 già si scorgono i tavoli di legno e i blocchi dei servizi igienici in costruzione.
Una soluzione temporanea in attesa delle aree di servizio vere proprio con pompe di carburante e autogrill per le quali però si dovrà pazientare ancora a lungo.
Nel difficile avvio dell’autostrada c’è, infatti, anche la partita della mancanza di servizi agli automobilisti. Non che le aree di servizio non siano previste.
Ne sono state predisposte addirittura 4: due a Caravaggio e due a Chiari: i piazzali sono pronti e il posto degli edifici è delimitato con dei cordoli. Ci sono persino i lampioni. Ma finora, negli spazi per pompe di benzina e bar era cresciuta l’erba.
Per Brebemi, infatti, la ricerca di operatori food e oil si è rivelata problematica. Una situazione in qualche modo prevista dalla società che ha congelato le aree di servizio bresciane mettendo all’asta dal 2012 solo quelle bergamasche.
Si è dovuto aspettare il marzo del 2013 perché Autogrill presentasse un’offerta per il punto ristoro di Caravaggio sud, mentre solo il 27 ottobre 2014 ChefExpress si è fatta avanti per Caravaggio nord. Entrambe le offerte però sono condizionate: prima di aprire gli autogrill devono essere attivate le pompe di carburante, altrimenti i clienti non si fermano.
E qui sorge il problema. Le compagnie petrolifere non credono che al momento ci sia traffico sufficiente sull’autostrada per garantire margini economici a una pompa di carburante. La situazione però che è destinata a cambiare quando la Tem sarà completata e la Brebemi sarà collegata alla rete autostradale.