Non si tratta soltanto di una fisiologica rivisitazione degli spazi, né di un semplice maquillage grafico. C’è molto di più dietro l’apertura della “Casa Mokador e caffè” (FOTO), lo storico locale di via Granarolo, sorta di porta d’ingresso nell’azienda che ne dà il nome e che da ventitre anni ne conserva la proprietà.
Da sempre luogo di rottura, oggi “Casa Mokador e caffè” rinnova, anche nel nome, il suo ruolo di punto di riferimento: di più, diventa il progetto pilota sulla strada di un format destinato ad essere esportato nel mondo.
“Il locale ha preso una nuova forma – spiega Niko Castellari, insieme al fratello Matteo al vertice della Castellari Holding, proprietaria di Mokador – seguendo il restyling dell’immagine, avviata dodici mesi fa, e il nuovo posizionamento dell’azienda. Volevamo che gli ambienti raccontassero meglio la nostra anima, riproducendo in piccolo i valori che ci hanno sempre caratterizzato, qualità e rispetto per il cliente, e che sono stati le linee guida anche di questo progetto, partito sei mesi fa. Mokador è conosciuta per saper fare un caffè di qualità, adesso vogliamo che quella qualità attraversi tutta la proposta ristorativa e, nell’offerta di piatti tipici, esprima l’eccellenza per la quale la cucina italiana è conosciuta nel mondo”.
Se passione e storia hanno piantato le radici nel 1967 proprio in una Casa del Caffè dell’epoca, c‘è un che di romantico nella decisione della famiglia Castellari di avviare dalla propria terra anche la fase 2.0 in cui l’azienda è entrata. Oltre 60 milioni tra cialde e capsule e 85 milioni di tazzine consumate ogni anno, oggi il caffè Mokador ha dilatato i propri confini oltre l’Italia, oltre l’Europa, bevuto ormai in tutti e cinque i continenti.
“Questione di prestigio, necessità di diversificare il mercato: siamo molto concentrati sullo sviluppo dell’export. Oggi esprime il 15-20% del fatturato: pianificando attività mirate di marketing e comunicazione, vogliamo arrivare al 40%. E’ arrivato il momento di passare da un approccio standard, come semplice esportatore, ad una relazione diretta col cliente. In questa direzione va proprio l’apertura di locali dalla spiccata identità che, oltre ad accrescere la notorietà della marca, ne raccontino la storia e i valori”.
Nei prossimi mesi Casa Mokador Caffè sarà allora una sorta di laboratorio alla ricerca di un format che, partendo proprio dove la storia è iniziata, nelle ambizioni dell’azienda è destinato ad attraversare i confini italiani. “Il progetto nasce in risposta ad una domanda che ci arriva proprio dall’estero, dove il bar resta il principale luogo di aggregazione e di socialità.
Da qui alla fine del 2015 l’impegno sarà di costruire un manuale operativo e cercare quella formula perfetta da replicare ed esportare. Perché per noi bere un caffè Mokador è anche un modo per rappresentare l’Italia nel mondo, ovunque uno si trovi: a Vienna come a Parigi, a Dubai come a Miami”.