MILANO – Starbucks, è sotto attacco da parte dei contadini colombiani e dei parlamentari dell’opposizione per l’offerta di caffè straniero presso i propri esercizi a Bogotá, dopo che si era impegnata a servire caffè prodotto 100 per cento in Colombia. https://www.comunicaffe.it/colombia-starbucks/
In un comunicato diffuso dopo l’apertura di alcuni punti vendita nella capitale lo scorso luglio, il colosso Starbucks, 25.000 caffetterie di proprietà in tutto il mondo, aveva assicurato che nei propri esercizi sarebbe stato servito caffè esclusivamente di provenienza locale.
Ciononostante, la società che ha la sede principale a Seattle negli Stati Uniti, serve anche caffè provenienti da Guatemala, Kenya, Panama e Hawaii presso i propri esercizi a Bogota, suscitando le proteste dei coltivatori locali, che ora accusano la multinazionale di essersi installata in Colombia, vendere caffè estero e inviare i profitti al suo quartier generale.
Starbucks ha replicato sostenendo che la promessa di caffé al 100 per cento di produzione locale si applica alle bevande come cappuccino, espresso e frappuccino, venduti nei negozi, e non è stata cambiata.
Colombia e India sono gli unici paesi in cui esiste questa garanzia, che garantisce che un spresso consumato in un bar Starbacks a Bogotá é prodotto con caffé locale.
La Colombia, principale produttore mondiale dopo Brasile e Vietnam, ha affrontato recentemente numerose difficoltá per le sue piantagioni di caffè, tra cui il crollo dei prezzi sui mercati internazionali e la minaccia di contaminazioni fitosanitarie.
Nel 2013, il calo dei prezzi ha scatenato forti proteste da parte dei coltivatori di caffè, che hanno causato il blocco delle autostrade e hanno sostenuto violenti scontri con la polizia.
Jorge Enrique Robledo, un senatore dell’opposizione della provincia di Caldas, una delle principali regioni di coltivatori di caffè della Colombia, ha detto che la vendita di caffè straniero nei punti Starbacks sta danneggiando gli agricoltori colombiani in un momento in cui si trovano ad affrontare una situazione di estrema gravitá a causa del crollo dei prezzi sui mercati internazionali.
Si segnala che i prezzi del caffè Arabica sono scesi di circa il 32% negli ultimi sei mesi.
Sul lato domestico, i colombiani non sono grandi consumatori di caffè: secondo uno studio condotto da Euromonitor International, il consumo medio di caffè in Colombia é stato di 1,5 kg. Nel 2014, contro a 3,7 kg. pro capite in Costa Rica e 5 kg. pro capite in Brasile.
Sempre nel 2014, l’export di caffè colombiano ha raggiunto la quantità di 11 milioni di sacchi, terzo prodotto all’export, dopo il petrolio e il carbone.