Lo chef Massimo Bottura presenta il nuovo uovo di Pasqua Lavoratti 1938 in collaborazione con Gucci Osteria ideato con cioccolato fondente al 70%, lamponi disidratati e fiori di ibisco. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Camilla Setzu per il quotidiano Il Corriere della Sera.
L’uovo di Pasqua Lavoratti e Gucci Osteria
MILANO – “L’uovo di Pasqua non è più solo per bambini, è l’inaspettato, è la sorpresa. Mia madre ci metteva dentro un regalo speciale, che faceva chiudere da una pasticceria a fianco casa nostra. Per me è come un tortellino. Uno scrigno che contiene delle idee, è per questo che si presta a variazioni sul tema come ibisco, lampone e bergamotto, che ti fanno viaggiare e stimolano il palato”, racconta al Corriere della Sera Massimo Bottura sulla collaborazione – giunta al secondo anno – tra Gucci Osteria e Lavoratti 1938, storica fabbrica di cioccolato di Varazze rilevata cinque anni fa da Fabio Fazio e Davide Petrini.
L’uovo nasce dalla creatività dei maestri cioccolatieri di Lavoratti e dei due co-Executive Chef di Gucci Osteria, Karime Lopez e Takahiko Kondo.
Si tratta di una lavorazione dall’approccio artigianale: “Abbiamo fatto essiccare i lamponi nei nostri laboratori — racconta Petrini come riportato dal Corriere della Sera —. Dopo qualche giorno profumava tutto di frutta. Era quello che sognavamo quando io e Fabio abbiamo rilevato Lavoratti, una realtà che ha il potere di riportarci indietro con la mente alla nostra infanzia”.
“Noi non siamo artisti, siamo artigiani ossessionati dalla qualità — aggiunge Bottura —. Per un motivo molto semplice: l’artista è libero di fare ciò che vuole, l’artigiano è un’altra cosa, lavora con le mani e deve costruire qualcosa di buono con seriali. Come ricorda Achille Bonito Oliva, i romani usavano un termine: artiere. L’artiere non è un artigiano né un artista, è un artigiano ossessionato dalla qualità. Noi siamo così. L’ossessione è il segreto del successo”.
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