MILANO – I rincari nel dettaglio e nel fuori casa potrebbero incidere sui consumi, specialmente nei mercati più sensibili ai prezzi, mentre l’aggressiva offensiva commerciale di Donald Trump sta ingenerando caos e incertezze nel mercato Usa, il secondo al mondo dopo quello dei 27 paesi dell’Unione Europea. Sullo sfondo, una situazione ancora incerta sul fronte della produzione, che genera una forte tensione speculativa sui mercati a termine. Quest’ultima potrebbe però allentarsi, almeno in parte, nei prossimi mesi.
Queste alcune delle considerazioni emerse, in questi ultimi giorni, dall’intenso dibattito in corso tra gli addetti ai lavori sulle prospettive del mercato del caffè, alimentato dai dati e dalle previsioni più recenti degli analisti e dell’industria.
Tra le stime più citate in quest’ultima settimana, quella di Marex Spectron
L’influente broker britannico prevede, per l’annata in corso, una produzione di 170,7 milioni di sacchi, a fronte di consumi per 170,5 milioni.
La produzione crescerà, nel 2025/26, a 172 milioni, grazie soprattutto alla ripresa attesa in Vietnam, dove il raccolto raggiungerà i 29,8 milioni: 2,2 milioni in più, rispetto al 2024/25.
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