lunedì 23 Dicembre 2024
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CONTROCORRENTE – “Nessuna novità in quelle capsule. Il problema? Le alte temperature. Ma con le compresse saldate a ultrasuoni…”

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Riceviamo e pubblichiamo in merito alla notizia della presentazione delle nuove capsule Lavazza compostabili.

Egregio Direttore,
le scrivo a proposito della notizia sulla presentazione della nuova capsula compostabile Lavazza.

A me sembra la scoperta dell’acqua calda.

Infatti già Cargill ed altri hanno e stanno usando materiali ricavati dal mais e dalla barbabietola (Phe – Ple ) che sono compostabili, in apposite stazioni, esattamente come quelle Lavazza.

Quindi di nuovo non c’è proprio niente.

Aggiungo però che il vero problema non è tanto trovare una plastica biodegradabile o compostabile, che è relativamente facile, ma trovare un prodotto che non rilasci componenti o si modifichi alle alte temperature in gioco nella preparazione del caffè espresso.

Oggi per superare il problema si usano stabilizzanti chimici che rendono però queste bioplastiche simili alle altre e non più biodegradabili ma solo compostabili.

Infatti esistono in commercio molti prodotti in campo alimentare biodegradabili ma con limiti di temperature.

Contemporaneamente esistono però sistemi molto più evoluti di fare il caffè in maniera ecologica, tipo compresse di caffè saldate ad ultrasuoni: in questo modo rimangono invariate le caratteristiche di macinatura.

Quindi, per quello che so io, ancora non è possibile avere una capsula biodegradabile al 100 %.

Tanto vi dovevo per non confondere che ci sta leggendo.
Cordiali saluti

Enrico Paolo Costa
Amministratore Unico

pcosta@commercialeadriatica.com

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