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martedì 04 Marzo 2025
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Usa: prevista la crescita delle esportazioni italiane nonostante i possibili dazi a cui sta pensando Donald Trump

Mauro Bandelli, ceo di Gen USA: “Stiamo assistendo ad una grande richiesta di prodotti gluten free e lactose free, che si accompagnano a linee speciali per allergie e intolleranze; Vegan e plant-based senza derivati animali, ma anche proposte gourmet veg che non rinunciano al gusto e infine ingredienti premium e artigianalità: tutte caratteristiche tipiche della produzione di qualità made in Italy"

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MILANO – Gen USA, la società italoamericana che dal 2019 supporta le aziende italiane che vogliono operare nel mercato statunitense con successo, ha portato in Italia in occasione del SIGEP i 30 maggiori buyer delle più importanti catene di pizzerie, caffetterie e distributori nazionali in ambito horeca e li ha fatti incontrare con le 90 maggiori aziende negli ambiti della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè; un mercato che nel 2024 ha raggiunto il valore stimato di 29 miliardi di dollari nel quale il made in Italy pesa per circa il 20% del mercato artigianale di fascia alta, con punte più elevate in segmenti come caffè e gelato.

Un giro d’affari che i buyer individuati da Gen USA, che conoscono e indirizzano il mercato, può ancora crescere molto perché la tendenza predominante in atto in quel mercato va verso la ricerca di prodotti che soddisfino il bisogno di salute e benessere del mercato statunitense più alto spendente, quello che compra i prodotti Made in Italy.

“Stiamo assistendo ad una grande richiesta di prodotti gluten free e lactose free, che si accompagnano a linee speciali per allergie e intolleranze; Vegan e plant-based senza derivati animali, – racconta Mauro Bandelli, ceo di Gen USA – ma anche proposte gourmet veg che non rinunciano al gusto e infine ingredienti premium e artigianalità: tutte caratteristiche tipiche della produzione di qualità made in Italy.”

Una potenzialità di crescita delle esportazioni italiane è prevista di almeno il 5% anche a prescindere da eventuali dazi nel 2025 cui sta pensando il presidente Donald Trump, perché si tratta di prodotti di alta qualità apprezzati da un pubblico con buone possibilità economiche a cui una differenza di qualche punto percentuale non fa cambia le abitudini di consumo. Ad esempio emerge dai dati dell’Osservatorio Sigep che sono 1.000 le gelaterie artigianali in America con vendite passate dai 410 milioni di dollari nel 2009 a una stima di 430 milioni di dollari nel 2017 per arrivare a 473 milioni di dollari nel 2020.

Esemplare l’esperienza di Brazzale, una delle più antiche aziende casearie italiane, presente in oltre 60 mercati esteri per un volume d’affari di 320 milioni di euro, compreso quello statunitense, che grazie a Gen USA in occasione del SIGEP 2025 ha avuto modo di entrare in contatto con numerosi e importanti buyer della distribuzione e del foodservice nel Nord America.

“Gli incontri con i buyer portati da Gen USA sono un punto di partenza per lo sviluppo di interessanti collaborazioni commerciali. – racconta Martina Brazzale, export area manager – In particolare abbiamo avuto modo di conoscere nuovi operatori del mercato e di presentare loro i nostri formaggi e burri, che hanno riscontrato un grande interesse per la loro qualità, sostenibilità e versatilità di applicazioni.”

“Se è vero che l’annuncio dei dazi fatto dal presidente Trump non sta impensierendo realmente i produttori di eccellenze italiane, è altrettanto vero che il mercato statunitense ha delle regole che non possono essere sottovalutate se si vuole avere successo. – prosegue Bandelli – In primis sicurezza e certificazioni (ad esempio BRC, IFS, USDA Organic, Kosher, Halal, Non-GMO, Gluten Free Certification), la flessibilità di proposte commerciali in linea con le richieste specifiche di un mercato che spende ma vuole essere soddisfatto: versioni “healthy”, formati monodose, opzioni vegane/vegetariane. Puntualità e affidabilità logistica, fondamentale avere un sistema di distribuzione e spedizione efficiente, con tempi certi e tracciabilità, e servizi di supporto post-vendita: attività di marketing congiunte, formazione del personale e assistenza tecnica (specie nel caso di macchinari e semilavorati).”

“Si tratta di un mercato alto spendente, ma molto esigente che non accetta compromessi al ribasso; – conclude Bandelli – è per questo che una conditio sine qua non per avere successo è avere una presenza in loco sufficientemente agile e strutturata per poter dialogare direttamente e con lo stesso linguaggio di chi lo governa.”

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