mercoledì 26 Febbraio 2025
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Giacomo Biviano, Domori: “Previsto un rallentamento dei prezzi del cacao solo nel 2027: si punta su prodotti di qualità”

Biviano: "Solo un’anno e mezzo fa sarebbe stato imprevedibile anche solo pensare che saremmo giunti a questo punto con un prezzo quintuplicato a quasi 11mila dollari a tonnellata. Non credo che salirà ancora. Alcuni segnali fanno presumere che tra un anno il mercato dovrebbe riassestarsi poiché di fronte alla domanda in incremento si pianterà di più e ci sarà più produttività. Oggi per molte aziende si tratta di sopravvivenza. Basta considerare che il capitale circolante è quintuplicato e se prima il cacao si pagava allo scarico, quando la merce veniva sdoganata dalla nave in porto, ora bisogna farlo in anticipo" Domori ha previsto ricavi per il 2024 stimati a 30 milioni di euro, in netta crescita rispetto allo scorso anno che erano 26,3 milioni, aumentando il giro d'affari complessivo

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MILANO – Giacomo Biviano, amministratore delegato di Domori e Pintaudi, nonché presidente di Achillea, tutti brand appartenenti al Polo del Gusto, la holding fondata e presieduta da Riccardo Illy, ha analizzato la delicata situazione dell’aumento dei prezzi della materia prima del cacao, esponendo la filosofia del marchio per far fronte ad una forte volatilità di mercato. Leggiamo di seguito la sua opinione.

È stato un anno record per i prezzi del cacao. A cosa sono riconducibili le cause?

“Principalmente la causa è da ricondursi alla crisi climatica, la quale ha portato prima siccità e in seguito diluvi che hanno devastato innumerevoli piante riducendo la produzione di fave di cacao.

Inoltre, c’è una domanda in crescita nel mondo di cacao e le scorte non sono abbastanza per soddisfarla. La somma di tutto ciò ha portato ad un aumento di prezzo incredibile.

Una situazione analoga si riscontra anche nel caffè il cui il prezzo si è triplicato: non si era mai visto un aumento dei costi simili nella storia dei prodotti coloniali. La situazione drammatica si è presentata non solo a causa delle speculazioni ma anche per via di diversi problemi strutturali”.

Come ci si può adattare alla volatilità di mercato? Che filosofia sta seguendo Domori?

“Su una volatilità di questo tipo c’è ben poco da fare. Ovviamente ci si può preparare tramite i futures, ovvero i sistemi finanziari che permettono di bloccare il prezzo ad una certa cifra. Ovviamente questo funziona solo se si scommette su una crescita del prezzo del prodotto.

In questo caso specifico, tutte le aziende nel campo del cioccolato stanno portando degli aumenti di prezzo sul mercato che sono sostanzialmente obbligatori: il costo del cacao è quintuplicato e risulta impossibile non agire altrimenti.

Perciò considerando la domanda che è cresciuta di molto e, a seguire, l’aumento vertiginoso dei prezzi a due cifre, questo porterà ad un rallentamento del mercato e quindi a un riassestamento.

Le previsioni prevedono infatti un piccolo rallentamento dei prezzi nel 2027: è il vecchio e caro principio della domanda e dell’offerta”.

Al convegno sul cacao e cioccolato organizzato da Comunicaffè e Comunicaffe International al SIGEP l’esperta internazionale Monica Meschini ha detto che contemporaneamente all’aumento del prezzo la qualità del cioccolato è diminuita. Che cosa ne pensa ?

“Tanti operatori del settore per riuscire a cagliare questo momento e rimanere competitivi sul mercato vanno a cercare prodotti di qualità inferiore. È sempre stato così anche nel mondo del caffè.

La filosofia di Domori è completamente all’opposto. Lavoriamo solo con fornitori che conosciamo. Abbiamo sempre riconosciuto differenziali dei prezzi in maniera che si tenga conto dell’impegno della filiera nel mantenere una qualità di alto livello. Siamo completamente sul fronte opposto: è la nostra strategia aziendale”.

Domori è sia produttore che coltivatore diretto. Che approcci avete cambiato per far fronte alla situazione?

“Siamo soci di due aziende che producono cacao in Venezuala e Equador. Lì è cambiato relativamente poco. Continuiamo a produrre secondo standard di alta qualità.

Ovviamente siamo stati costretti a subire il costo dell’aumento del prezzo poiché abbiamo registrato danni legati al clima con molte piante inutilizzabili. Ci siamo subito attrezzati per ridurre il danno, ripiantando i campi”.

In che modo la tecnologia, ad esempio la blockchain, sta cambiando la filiera del cacao? Come rende la filiera più sostenibile?

La tecnologia ci aiuta a mappare ogni singolo passaggio della filiera. Ormai è indispensabile per capire tutti i passaggi dell’industria e per avere il controllo assoluto della qualità e tutto ciò che è legato alla sostenibilità.

Sicuramente l’evoluzione della tecnologia aiuterà ad avere un controllo completo della filiera: dalla mappatura delle piante di cacao fino alla garanzia che non ci sarà sfruttamento del lavoro, tipico in alcune realtà dei Paesi produttori”.

Prevedete che la volatilità dei prezzi sia destinata a salire ancora?

“È una domanda a cui è difficile rispondere. Solo un’anno e mezzo fa sarebbe stato imprevedibile anche solo pensare che saremmo giunti a questo punto con un prezzo quintuplicato a quasi 11mila dollari a tonnellata. Non credo che salirà ancora.

Alcuni segnali fanno presumere che tra un anno il mercato dovrebbe riassestarsi poiché di fronte alla domanda in incremento si pianterà di più e ci sarà più produttività. Oggi per molte aziende si tratta di sopravvivenza.

Basta considerare che il capitale circolante è quintuplicato e se prima il cacao si pagava allo scarico, quando la merce veniva sdoganata dalla nave in porto, ora bisogna farlo in anticipo”.

Sono cambiate completamente tutte le logiche di approvvigionamento che esistevano fino a poco prima di un anno fa”.

Quali saranno le sfide nei prossimi anni per Domori?

Domori continuerà la sua strategia di crescita legata alla scommessa che la richiesta di prodotti di qualità sia sempre in crescita: ciò lo abbiamo già riscontrato sia nell’azienda che è cresciuta del 10% nel 2024, ma anche quest’anno siamo partiti bene.

Tutte le aziende le Polo del Gusto sono convinte che la gente sia attratta da prodotti di alta qualità e sani. La nostra strategia di Gruppo perciò è continuare ad offrire il miglior prodotto possibile”.

Domori ha previsto ricavi per il 2024 stimati a 30 milioni di euro, in netta crescita rispetto allo scorso anno che erano 26,3 milioni, aumentando il giro d’affari complessivo.

Inoltre, in un quadro generale, il Polo del Gusto ha pianificato investimenti pari a 50 milioni di euro nel triennio 2023-2025.

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