MILANO – Continua ancora la corsa al rialzo degli arabica sui mercati a termine del caffè, mentre i robusta vedono un consolidamento in lieve ribasso. Così nella seduta di venerdì 31 gennaio, che ha registrato un’ulteriore rivalutazione dei prezzi a New York, dove il contratto per scadenza marzo ha guadagnato altri 445 punti (+1,2%) terminando la settimana a un nuovo record storico di 377,85 centesimi, dopo aver addirittura superato, in corso di contrattazione, la soglia dei 3 dollari e 80 (apertura a 380 e massimo giornaliero a 381,05) centesimi.
Rispetto a venerdì 24 gennaio, il benchmark si è rivalutato dell’8,7%.
In lieve ribasso, l’Ice Robusta. A Londra, il contratto per scadenza ravvicinata (marzo) perde $16 e chiude a 5.718 dollari. La seconda posizione (maggio), che assorbe ormai la parte più consistente dei volumi, è in calo invece di $15 a 5.694 dollari.
Su entrambe le borse persiste una situazione di mercato inverso, con una curva molto più accentuata però per gli arabica a New York. Forte tensione e incertezza alimentano intanto la volatilità.
Preoccupa poi il basso livello degli stock in Brasile, dove l’85% del raccolto 2024/25 risulta ormai venduto, e vi è preoccupazione quanto alla capacità del comparto di far fronte, nei prossimi 6 mesi, alle esigenze del mercato interno e dell’export.
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