mercoledì 22 Gennaio 2025

Renato Costantini, direttore del Caffè Florian di Venezia: “Decadimento del turismo di qualità”

"Da qualche anno noto un decadimento del turismo in generale in termini di qualità. Ha meno capacità di spesa – riflette il direttore Renato Costantini come riportato da Il Gazzettino – e tende ad essere poco consapevole di ciò che sta visitando. Negli ultimi tempi abbiamo registrato un afflusso importante di clienti asiatici, soprattutto coreani e cinesi, che purtroppo conoscono poco le lingue straniere. Un elemento che rende più difficile rapportarsi con loro"

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Il Caffè Florian di Venezia ha riaperto ufficialmente il 17 gennaio e si prepara ad affrontare le giornate del Carnevale. Il direttore della storica caffetteria Renato Costantini osserva il cambiamento nel flusso turistico degli ultimi anni. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Marta Gasparon per il quotidiano Il Gazzettino.

Il Caffè Florian di Venezia tra la riapertura e il Carnevale

VENEZIA – Le giornate del Carnevale si avvicinano e il Caffè Florian non si fa certo trovare impreparato, pronto ad accogliere nelle sue splendide sale, restaurate a metà Ottocento e nelle quali si può ripercorrere la lunga e vivace storia della città d’acqua, migliaia di clienti provenienti da ogni dove. Chiuso dal 7 gennaio scorso, le sue porte sono state riaperte al pubblico il 17, dopo giornate interamente dedicate ad alcuni lavori interni che hanno coinvolto il banco bar.

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Nulla di nuovo – tiene a sottolineare il direttore Renato Costantini, che riveste il suo ruolo dal 2010 – visto che ogni anno il locale approfitta delle settimane immediatamente precedenti al Carnevale, più tranquille a livello di flussi turistici, per sistemare ciò che lo necessita. Inaugurato da Floriano Francesconi nel 1720 e nato con il nome “Alla Venezia trionfante”, poi diventato semplicemente “Florian”, l’attività dello storico Caffè ha accompagnato generazioni di veneziani, ospitando una clientela illustre accanto a cittadini “comuni”. È una città cambiata nel tempo, quella vista attraverso gli occhi di Costantini dalle vetrine, e in maniera peggiorativa. A cominciare da chi il Florian lo frequenta.

“Da qualche anno noto un decadimento del turismo in generale in termini di qualità. Ha meno capacità di spesa – riflette il direttore come riportato da Il Gazzettino – e tende ad essere poco consapevole di ciò che sta visitando. Negli ultimi tempi abbiamo registrato un afflusso importante di clienti asiatici, soprattutto coreani e cinesi, che purtroppo conoscono poco le lingue straniere. Un elemento che rende più difficile rapportarsi con loro”.

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