MILANO – Nella suo quarto report per l’anno trascorso – diffuso nel pomeriggio di ieri, martedì 21 gennaio 2025 – Conab ha tagliato di quasi 600 mila sacchi la sua stima sulla produzione 2024/25 del Brasile, ora pari a 54,2 milioni di sacchi. Un’ulteriore revisione al ribasso – ampiamente prevista – dovuta a un impatto più negativo di quanto inizialmente preventivato dei fattori meteorologici.
* Le cifre di Conab sono basate su un’accuratissima analisi sul campo, ma sono, di norma sottostimate, risentendo delle forti pressioni esercitate dallle lobby dei produttori.
“Negli ultimi 4 anni, le condizioni climatiche si sono rivelate sfidanti per il settore del caffè – tra gelate, siccità e temperature elevate” si legge nella presentazione del report.
“Il clima avverso registrato nell’anno trascorso e a fine del 2023 ha impattato alcune importanti aree di produzione influenzando negativamente la produttività delle colture”.
Di qui la decisione di Conab di abbassare ulteriormente la stima portandola a 54,2 milioni: l’1,6% in meno rispetto al raccolto 2023
L’area coltivata a caffè è pari a 2,23 milioni di ettari, un dato in linea con quello dell’annata precedente. La superficie produttiva è in lieve espansione (+0,4%), a 1,88 milioni di ha, mentre quella in formazione segna una qualche contrazione (-2.2%), a 353.600 ha. La produttività complessiva è, a sua volta, in calo dell’1,9%, a 28,8 sacchi/ha.
La produzione di arabica è quantificata in 39,6 milioni, in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente, con un lievissimo incremento della produttività (+0,2%).
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