MILANO – Nonostante il previsto calo della produzione di caffè arabica, il Brasile sarà in grado, anche quest’anno, di soddisfare, tanto la domanda interna, quanto quella dei mercati internazionali. Parola di Silas Brasileiro, presidente del Consiglio nazionale del caffè (Cnc), massimo organo rappresentativo del settore brasiliano.
“Se il regime delle precipitazioni e delle temperature rimarrà quello attuale avremo – come già detto in precedenza – una produzione sufficiente per l’export e per i consumi interni” ha dichiarato Brasileiro, senza fornire però alcuna cifra precisa sul potenziale produttivo.
Ma di quanto sarà – per l’appunto – il prossimo raccolto brasiliano?
Le prime stime – diffuse nelle settimane trascorse– presentano, come sempre, forti disparità in termini assoluti.
Ma sembrano concordare sul fatto che ci sarà una diminuzione sensibile dei volumi di arabica.
L’Ibge – l’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge), entità pubblica dipendente dal ministero dello sviluppo – prevede, per il 2025/26, un calo complessivo della produzione del Brasile pari al 6,8%, a 53,2 milioni di sacchi, da imputare a una flessione in doppia cifra (-11,2%) del raccolto di arabica, che scenderebbe a 35,6 milioni, compensata solo parzialmente da una ripresa della produzione di robusta (+3,4%), a 17,6 milioni.
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