Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè, nell’intervista condotta da Sara Bennewitz per il quotidiano Repubblica, rivela il bilancio dell’azienda a fine anno, anticipando alcuni dei trend che caratterizzeranno il brand nel 2025. Riportiamo di seguito l’intervista completa.
Il bilancio di illycaffè
MILANO — Nonostante il balzo che ha portato il prezzo del caffè ai massimi degli ultimi 50 anni, illycaffè si appresta a chiudere un bilancio record, investe, assume e vede rosa anche per il 2025 perché, come dice l’ad Cristina Scocchia come riportato da Repubblica, “quando arriva la salita, si spinge sull’acceleratore”.
Il caffè sui massimi per voi è un costo in più, ma ricavi e margini salgono, come è possibile?
Cristina Scocchia a Repubblica: “L’aumento dei prezzi del caffè verde quest’anno si è tradotto in un incremento dei nostri costi di acquisto della materia prima del 13%. Ma il lavoro sull’efficienza operativa fatto in passato, insieme alla qualità e alla forza del nostro marchio e dei nostri prodotti, ci ha permesso di continuare a crescere, senza alzare i prezzi, e di farlo in maniera sana, ovvero nei principali canali come la grande distribuzione, l’online e l’horeca (hotel, ristoranti e caffetterie, ndr ).
Abbiamo inoltre incrementato i ricavi nei nostri maggiori mercati di sbocco, come gli Usa e la Spagna, dove saliranno a due cifre, ma anche in Italia, dove ci aspettiamo una crescita del fatturato del 5%”.
Quali previsioni per il 2024?
Scocchia aggiunge a Repubblica: “Stimiamo di chiudere l’anno con ricavi in aumento a una cifra e un margine operativo lordo che salirà di oltre il 10%, e questo senza aver rinunciato agli investimenti e dopo aver assunto 55 persone, la maggior parte a Trieste nella nostra fabbrica per la tostatura del caffè, il cui raddoppio sarà finito nel 2025”.
Il fatturato sale perché aumentano i consumi, o perché aumenta la distribuzione?
Come riporta Repubblica: “I consumi cambiano da Paese a Paese, in Italia il caffè al bar fa parte delle abitudini, è un’esperienza sociale. All’estero invece – dove il caffè al bar costa molto di più – aumentano i consumi a casa. Quanto alla distribuzione, continuiamo a siglare contratti importanti nel segmento dell’Horeca, e registriamo anche una crescita significativa del canale online, soprattutto negli Usa, dove abbiamo firmato un importante contratto con Amazon, che estenderemo anche ai supermercati di Whole Foods”.
E i monomarca di illycaffè?
Scocchia su Repubblica: “Abbiamo 16 flagship e contiamo di arrivare a 20 a fine 2026. Non vogliamo spingere troppo sui monomarca per non fare concorrenza a hotel, bar e ristoranti che sono importanti clienti. Stiamo invece riscontrando un grande interesse per il nostro modello di franchising, le cui richieste continuano a crescere: a fine 2024 avremo ben 150 negozi in franchising selezionati”.
Nel 2025 stimate che calerà il prezzo del caffè?
Scocchia aggiunge come riportato da Repubblica: “Di sicuro è difficile immaginare nuovi balzi come quelli degli ultimi due anni, ma non mi aspetto nemmeno un crollo. Ciò detto abbiamo deciso di ritoccare leggermente i prezzi, anche se molto meno dell’aumento che abbiamo dovuto affrontare per le materie prime. E questo perché continuiamo e continueremo a investire: del resto è quando arriva la salita che bisogna spingere sull’acceleratore, con le fabbriche, ma anche con l’innovazione di prodotto…”.
A cosa state lavorando?
“Abbiamo lanciato la nuova Illetta, una riedizione 2.0 della nostra prima macchina da caffé professionale del 1935, con una nuova tecnologia e un design accattivante curato da Antonio Citterio. Si tratta di una macchina che azzera l’errore umano, dosando polvere e miscele. Stiamo sviluppando anche una App che permetterà la personalizzazione del gusto e dell’intensità, e che permetterà ai nostri clienti di assaporare lo stesso caffè ovunque. Un’altra innovazione di cui andiamo orgogliosi, e che sarà lanciata a breve, è l’xCap, una nuova capsula attenta all’ambiente, che utilizza l’85% di alluminio riciclato”.
Venderete più capsule o macchinette da caffè?
“Vogliamo vendere un’esperienza del caffè unica, in futuro credo che saremo sempre più una piattaforma integrata di prodotto e servizi, che venditori di arabica”.
Con Nespresso avete lanciato una campagna per raccogliere e riciclare le vecchie capsule…
“Siamo una B.Corp, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente è da sempre nel nostro dna. Così come lo è il gusto e il design, e per questo insieme a Kartell abbiamo realizzato alcuni progetti dando una seconda vita alle nostre capsule, che Citterio ha trasformato in una sedia, Philippe Starck in una poltrona, e ora l’AI in una consolle…”.
Con questi numeri, conferma l’obiettivo di un Ipo nel 2026?
Scocchia conclude nell’intervista di Repubblica: “La decisione di quotarsi in Borsa spetta agli azionisti, anche se resta un obiettivo strategico di medio termine. Il compito del management è gestire l’azienda in modo che sia pronta per un’Ipo appena le condizioni di mercato fossero quelle giuste. Il lavoro fatto finora sui margini, sugli investimenti in innovazione e nelle fabbriche, ci rendono soddisfatti e fiduciosi perché, anche in un contesto sfidante, l’azienda continua a fare meglio del mercato”.