MILANO – Ancora alti bassi nei mercati del caffè. Mercoledì 15 gennaio, l’Ice Arabica è tornato sopra i 3 dollari e 30 chiudendo a 330,45 centesimi, con un rialzo giornaliero di 850 punti. Ma nella seduta di ieri, giovedì 16 gennaio, ha perso 330 punti scivolando a 327,15 centesimi. Andamento analogo, ma con variazioni più contenute, per Londra, che ha chiuso la giornata di mercoledì a 4.912 dollari, ma è ridiscesa ieri a 4.889 dollari.
Hanno inciso su entrambi i mercati i dati pubblicati, mercoledì pomeriggio, da Cecafé, dai quali emerge che l’export brasiliano ha raggiunto, nel 2024, il volume senza precedenti di 50,44 milioni di sacchi: il 28,5% in più rispetto al 2023.
Sempre in tema di statistiche relative al Brasile, i dati raccolti dai ricercatori di Cepea riflettono il forte incremento dei prezzi interni nel corso del 2024.
Le condizioni meteo sfavorevoli (caldo e siccità) per lunghi periodi dell’anno, il raccolto inferiore alle aspettative iniziali e i cali produttivi registrati in altri paesi, a cominciare dal Vietnam, sono tra i fattori che hanno contribuito a spingere verso l’alto gli indicatori statistici.
L’indicatore dei robusta tipo 6 ha bruciato tutti i record di cui alle serie storiche, che iniziano dal novembre 2001, passando da BRL740 per sacco da 60/kg ($122,274/sacco, pari a 92 cents/libbra e a $2.038/tonnellata), nel dicembre 2023, a BRL 1,800/sacco ($297,42/sacco, pari a 224,80 cents/libbra e $4.958/tonnellata), nel dicembre 2024.
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