domenica 19 Gennaio 2025

“L’espresso come antidoto al Blue Monday, 20/01”, annuncia il Consorzio promozione caffè

Una recente ricerca pubblicata dal Journal of Affective Disorders, che ha coinvolto circa 188 mila persone e durata oltre 11 anni, ha evidenziato come il consumo di caffè e di succhi di frutta non addizionati, in sostituzione a bevande zuccherate, sia correlato a una riduzione dei disturbi d’ansia e di depressione

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MILANO – Il segreto per ritrovare la felicità dopo le feste, in un mese lungo, freddo e buio come gennaio? Bere una buona tazza di caffè. Arriva dalla scienza una nuova importante conferma delle virtù del caffè, proprio quando l’euforia delle feste e delle vacanze appena terminate lascia spazio alla quotidianità.

In particolare, il terzo lunedì del primo mese dell’anno, dal 2005 universalmente definito Blue Monday e che quest’anno cade il 20 gennaio, sarebbe il giorno durante il quale, secondo un’equazione elaborata dal professor Cliff Arnall, la combinazione tra freddo e brutto tempo, lontananza dal Natale e da qualsiasi altra festa e bassi livelli motivazionali, sarebbe in grado di scatenare tristezza e insoddisfazione.

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Una recente ricerca pubblicata dal Journal of Affective Disorders[1], che ha coinvolto circa 188 mila persone e durata oltre 11 anni, ha evidenziato come il consumo di caffè e di succhi di frutta non addizionati, in sostituzione a bevande zuccherate, sia correlato a una riduzione dei disturbi d’ansia e di depressione.

Non solo. L’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC) ha raccolto sul tema una vasta letteratura che ha evidenziato come un consumo di circa 4 tazzine di caffè al giorno, pari a 240 ml e in linea con le raccomandazioni dell’EFSA[2], vedrebbe diminuire di circa il 4% il rischio di sviluppare sintomi depressivi[3] grazie alle proprietà psicostimolanti della caffeina[4]. Questi risultati contribuiscono a rafforzare l’opinione positiva che gli scienziati hanno sui benefici del caffè non solo sulla salute fisica, ma anche su quella mentale: anche il 62% dei dietisti che nel 2022 hanno partecipato a una survey della European Federation of Associations of Dieticians (EFAD) realizzata in collaborazione con ISIC ha riconosciuto un’associazione positiva tra consumo di caffè e miglioramento dell’umore.[5]

In questo lungo gennaio, saranno molti gli italiani a trovare conforto in una buona tazza di caffè, soprattutto nella giornata del Blue Monday.

L’irrinunciabile rito del caffè, che unisce il Paese da Nord a Sud, stimola sentimenti e sensazioni positive che convincono i nostri connazionali a scegliere questa bevanda ogni giorno, giorno dopo giorno.

Secondo l’indagine “Gli Italiani e il caffè”, realizzata da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè[6], il 77% lo considera uno dei piaceri della vita, mentre il 72% lo associa al divertimento. Per oltre un italiano su 5, la tazzina rappresenta un momento di allegria e spensieratezza, magari per rendere meno grigie anche le giornate più uggiose: per 8 su 10, infatti, il caffè è soprattutto un momento da condividere con amici e colleghi, tra una chiacchiera e l’altra.

“Quante volte ci è capitato di bere un caffè in una giornata storta e di sentirci subito meglio? È la scienza a confermare, ancora una volta, quanto il caffè abbia un effetto positivo sulla salute mentale e in particolare sul nostro umore”, dichiara Michele Monzini, presidente di Consorzio Promozione Caffè, che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende che producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i produttori di macchine professionali per l’horeca. e fornitori di attrezzatura. “Per noi italiani è un vero elisir di felicità, che scegliamo ogni mattina appena svegli e che ci accompagna come un rito durante tutta la giornata. Anche in giornate buie sotto tutti i punti di vista, come possono sembrarci quelle del mese di gennaio, possiamo affidarci al gusto e all’aroma del caffè per ritrovare il sorriso”.

Note

[1] Xie, J., Huang, Z., Mo, Y., Pan, Y., Ruan, Y., Cao, W., Chen, Y., Li, Y., Li, K., Yu, D., & Deng, B. (2025). Ages-specific beverage consumption and its association with depression and anxiety disorders: A prospective cohort study in 188,355 participants. Journal of Affective Disorders, 371, 224-233. https://doi.org/10.1016/j.jad.2024.11.069.

[2] Il consumo moderato di caffè può essere definito come 3–5 tazze al giorno, sulla base della Opinione Scientifica sulla sicurezza della caffeina dell’EFSA.

[3] Torabynasab, K., Shahinfar, H., Payandeh, N., & Jazayeri, S. (2023). Association between dietary caffeine, coffee, and tea consumption and depressive symptoms in adults: A systematic review and dose-response meta-analysis of observational studies. Frontiers in Nutrition, 10, 1051444. https://doi.org/10.3389/fnut.2023.1051444.

[4] Iranpour S, Sabour S. Inverse association between caffeine intake and depressive symptoms in US adults: data from National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2005-2006. Psychiatry Res. 2019 Jan;271:732-739. doi: 10.1016/j.psychres.2018.11.004. Epub 2018 Nov 23. PMID: 30791349.

[5] European dietitians perspectives on coffee consumption, European Federation of the Associations of Dietitians (EFAD) member’s survey into current awareness and attitudes on coffee and health.

[6] “Gli Italiani e il Caffè”, indagine condotta da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè a maggio 2023 su un campione di 1.011 intervistati 18-65enni statisticamente rappresentativi della popolazione.

 

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