MILANO – Momento interlocutorio per i mercati del caffè, con gli operatori in attesa di notizie più precise sull’andamento dei raccolti e sulle nuove stime relative alla produzione brasiliana. Lunedì 13 gennaio, il contratto per scadenza marzo dell’Ice Arabica è tornato in territorio positivo con un rialzo nell’ordine dei 210 punti, che ha portato una chiusura di 325,95 centesimi, massimo delle ultime tre settimane.
A fornire supporto al mercato newyorchese, l’andamento meteo nel Minas Gerais, massimo stato produttore di arabica del Brasile, dove la quantità di pioggia caduta la settimana scorsa è stata meno di un terzo (31%) delle medie storiche di periodo.
I prezzi sono però tornati a scendere nella giornata di ieri, martedì 14 gennaio. Il benchmark è arretrato di 400 punti concludendo a 321,95 centesimi, nonostante la diffusione di una nuova pessimistica stima sul prossimo raccolto brasiliano.
Terza seduta consecutiva in territorio negativo per l’Ice Robusta. La scadenza principale (marzo) ha perso $116, tra venerdì scorso e ieri, atterrando a 4.863 dollari, minimo per la scadenza principale dalla prima settimana di dicembre.
Non ha inciso sui mercati, almeno per il momento, la stima sul raccolto 2025/26 diffusa dall’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge), entità pubblica dipendente dal ministero dello sviluppo
Ibge prevede, per la prossima annata di raccolto, un calo complessivo della produzione del 6,8% rispetto al 2024/25, a 53,2 milioni di sacchi.
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