MILANO – I rincari senza precedenti registrati nei mercati del caffè durante l’anno appena trascorso si rispecchiano anche nell’andamento degli indicatori statistici Ico, così come riassunti nel report mensile che l’organizzazione londinese ha diffuso nella giornata di ieri, martedì 7 gennaio. La media dell’indicatore composto Ico si è rivalutata, a dicembre, di un ulteriore 10,7% attestandosi a 299,61 centesimi, livello massimo, in termini nominali, dall’aprile del 1977, quando raggiunse i 314,96 centesimi.
Per 10 giorni, di cui 9 consecutivi, la media giornaliera ha superato la soglia dei 3 dollari, sino a un picco di 312,77 centesimi, il 10/12. La tensione si è parzialmente allentata nell’ultima decade dell’anno.
L’indicatore giornaliero ha chiuso il 2024 a 291,08 centesimi: un livello comunque nettamente al di sopra della media del mese precedente (270,72 a novembre) e del minimo mensile di 277,71, registrato il 3/12.
Variazioni positive in doppia cifra per tutti gli indicatori degli arabica. Le medie mensili di colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali si sono rivalutate, nell’ordine, del 11,4%, 12,6% e 14,5%.
Crescita in cifra singola media invece per l’indicatore dei robusta (+4,7%). Gli indicatori di New York e Londra segnano nell’ordine un +14,4% e +5,5%.
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