La sede della Grimac di Zola Predosa, a Bologna, è stata sigillata dall’ufficiale giudiziario: la proprietà non si è mai presentata ai tavoli né ha attivato gli ammortizzatori sociali. L’azienda è specializzata nella produzione di macchine per il caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Gabriele Mignardi per il quotidiano Il Resto del Carlino.
La sede di Grimac chiude : cancelli sbarrati e dipendenti a casa
ZOLA PREDOSA (Bologna) – Scorrono i titoli di coda sull’avventura imprenditoriale di Grimac Srl, storica impresa del territorio bolognese con sede a Zola Predosa, che dal 1966 opera nel settore della produzione di macchine da caffè e attualmente controllata all’80% da Solido Group.
Il 19 dicembre gli ultimi quattro dipendenti si sono trovati di fronte al cancello di ingresso di via Morazzo sbarrato e sigillato come effetto dell’intervento dovuto dell’ufficiale giudiziario.
Nessuna comunicazione preventiva era stata data ai dipendenti e “nessuna informativa è arrivata nemmeno al Tavolo di salvaguardia metropolitano, che sulla crisi Grimac aveva avuto tre incontri, l’ultimo dei quali il 2 dicembre scorso. Incontri ai quali era sempre intervenuto solo un dirigente, ma non si è mai presentata la proprietà dell’azienda, e questo era stato stigmatizzato da istituzioni e organizzazioni sindacali”, si legge nel comunicato della Città Metropolitana che per questo caso aveva riunito l’organismo presieduto dal capo di gabinetto della Città metropolitana di Bologna Sergio Lo Giudice e registrato la partecipazione di Regione, dell’Agenzia regionale per il lavoro, dal sindaco e dal vicesindaco di Zola (Davide Dall’Omo e Lorenzo Cocchi), dal rappresentante dell’azienda assistito dai suoi consulenti e dalle organizzazioni sindacali di categoria.
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