MILANO – Esselunga insieme ad Amsa e A2A, ha presentato presentato il progetto di riciclo delle capsule di caffè esauste rivolto al consumatore finale che vuole affidarsi ad un sistema strutturato per poter conferire i suoi rifiuti e poter contare sul loro corretto riciclo e smaltimento. Per approfondire i meccanismi dietro questa iniziativa, rispondono i protagonisti: Esselunga e A2A.
Quali sono i numeri positivi raccolti dal primo periodo di test avviato nel 2023? Quante capsule sono state riciclate, quante di alluminio e quante di plastica
“Il progetto, unico nel suo genere in quanto rivolto alla raccolta di capsule esauste di caffè sia in plastica che in alluminio, di qualsiasi marca e sistema, a prescindere dal luogo di acquisto del prodotto, è partito a settembre 2023 in test in 4 punti vendita della città di Milano, in collaborazione con a2a.
Durante la fase di test sono state riciclate 2,8 tonnellate di capsule – pari a circa 215.000 capsule – l’80% delle quali di alluminio e il 20% in plastica.”
Come sono stati scelti i 22 supermercati a Milano? Ci sono stati criteri particolari (di dimensione, di quartiere, per i trasporti)?
“Dopo il test, si è deciso di estendere il servizio a tutti i negozi della catena Esselunga presenti a Milano e da fine novembre 2024 è possibile conferire le capsule nei 22 supermercati Esselunga della città.”
L’attività di raccolta infatti può essere effettuata solo previo accordo con le Amministrazioni Locali.”
In cosa consistono questi sacchetti che facilitano la distinzione tra i diversi materiali?
“All’Assistenza Clienti dei negozi Esselunga di Milano i clienti possono ritirare i sacchetti da utilizzare nella raccolta delle capsule esauste, differenziati per colore per facilitare la separazione dei materiali già in fase di raccolta: gialli per la plastica e rossi per l’alluminio.
I sacchetti vanno poi depositati negli appositi contenitori presenti in negozio, che hanno aperture differenziate per materiale e contraddistinte dallo stesso colore del sacchetto.
Il cliente può comunque utilizzare anche altri sacchetti in suo possesso. Nel servizio offerto non devono essere conferite le capsule compostabili, che per loro natura vanno smaltite nell’umido.”
Una volta ritirati, come viene separato il caffè residuo dai rispettivi involucri (alluminio e plastica) e dove si trovano i centri di trattamenti di A2A e in che modo questo sistema facilita le operazioni di smaltimento e recupero?
“Le capsule raccolte vengono inviate all’impianto di trattamento A2A di Cernusco sul Naviglio (MI) dove vengono sottoposte a un processo di separazione. Qui, la parte compostabile, ovvero il caffè esausto contenuto all’interno delle capsule, viene separata dalle componenti in plastica o alluminio per essere successivamente trasformata nell’impianto del Gruppo di Giussago-Lacchiarella in biometano, fonte di energia rinnovabile, e compost, un fertilizzante naturale utile per l’agricoltura e il verde urbano.
Le componenti in plastica e alluminio delle capsule vengono inviate a impianti di recupero dedicati. Attraverso questo processo, i materiali vengono trasformati in nuove materie prime, pronte per essere reimpiegate nella produzione industriale.”
È un progetto che si pone quali obiettivi in termini di numeri nel prossimo periodo?
“Il progetto ha l’obiettivo di incentivare la raccolta delle capsule di caffè esauste, ad oggi smaltite nei rifiuti indifferenziati, consentendo la separazione di tutti i materiali recuperabili (plastica, alluminio e caffè), rendendoli riciclabili e riutilizzabili per un futuro progetto di economia circolare e agevolando il cittadino nel conferimento delle capsule, che può consegnare quando va a fare la spesa.”
È previsto anche un ampliamento dei punti di raccolta Esselunga e anche fuori da Milano?
“La volontà di Esselunga è estendere il servizio a tutti i punti vendita della catena, nei comuni in cui è presente, compatibilmente con le disponibilità e gli accordi con le Amministrazioni Locali.”