MILANO – Di recente in Corso Como 11, a Milano, un po’ di Giappone e soprattutto di tè orientale è approdato nella metropoli lombarda. Il locale si chiama Saryo, ed è un concept trasportato direttamente da Tokyo con la sua proposta di Japanese Teahouse&Bistrot: qui l’equilibrio dei sapori si esprime in un menù ricercato.
Saryo, da 30 anni sul mercato, nasce a Tokyo e ora approda a Milano: perché ora e perché la location in Corso Como?
Kinya Oguchi presidente del gruppo Aya Company di cui fa parte Kagurazaka Saryo: “Ho preso le redini dell’azienda poco prima della pandemia e il mio obiettivo è sempre stato quello di far conoscere Kagurazaka Saryo nel mondo.
Desideravo che le persone potessero avere un angolo di Giappone dove gustare tè che non solo accompagna piatti autentici, ma è anche utilizzato in alcuni di questi. Dopo varie valutazioni, abbiamo scelto l’Italia, un Paese molto amato da noi giapponesi e legato da un’amicizia commerciale di oltre 150 anni e da una storia ancora più lunga.
Corso Como lo vediamo come un ponte tra storia e futuro: un luogo che preserva la tradizione, evocando la bellezza di un’epoca passata, ma contemporaneamente propone innovazioni da tutto il mondo. Abbiamo pensato che si sposasse perfettamente con l’essenza di Kagurazaka Saryo.”
L’Italia del caffè è pronta al tè giapponese?
“Crediamo che sia così, e ce lo diranno i nostri clienti. L’Italia ha una lunga storia legata alla cultura del caffè, così come il Giappone è profondamente radicato nella cultura del tè. Pensiamo che entrambi i Paesi si rispettino reciprocamente per i propri retaggi culturali.
Siamo convinti che il pubblico italiano sia interessato a scoprire questo nuovo mondo. Desideriamo che i nostri clienti da Kagurazaka Saryo possano apprezzare non solo l’incanto del tè giapponese, ma anche l’ospitalità “omotenashi” che distingue il nostro Paese.”
Qual è l’offerta di Saryo? Quali tè ci sono a disposizione e come vi rifornite?
“Ci riforniamo direttamente dal Giappone, presso produttori con cui abbiamo rapporti decennali. Al momento, abbiamo tè verde matcha di Uji, una piccola città nella provincia di Kyoto, e tè verde sencha sempre di Uji. Ricordo che il tè verde coltivato in questa città è considerato il migliore al mondo.
Importare il tè in Italia si è rivelato più complesso del previsto, ma stiamo lavorando per far arrivare una selezione ampia come quella che offriamo nei nostri Teahouse-Bistrot in Giappone.”
Quali sono i prezzi?
“Si va da 6 euro per il sencha ai 7 per il matcha. Compreso nel prezzo offriamo sempre un piccolo petit four dolce preparato dal nostro chef giapponese per gustare a pieno il binomio con il tè.”
Avete dovuto formare il personale per imparare a saper gestire la corretta preparazione del tè? E’ stato un problema trovarne?
“Il personale che prepara il tè è stato inviato direttamente dal Giappone e ne conosce perfettamente la preparazione. Tutto il nostro personale in Giappone segue un periodo di formazione in cui, oltre a insegnare come preparare un tè , insegniamo anche l’eleganza e la bellezza nei movimenti utilizzati.
In Giappone esistono maestri del tè chiamati ‘chashi‘, e sarebbe meraviglioso se, un giorno, tra di noi nascesse un nuovo ‘chashi’ proveniente da Corso Como.”
Il matcha è un tè che va molto di moda ultimamente, ma in pochissimi usano materia prima di qualità: ci raccontate il vostro matcha e come lo trasformate in Saryo?
“È vero che il matcha sta ricevendo molta attenzione in tutto il mondo ultimamente, anche per le sue qualità benefiche. Proprio per questo motivo, nonostante comporti costi elevati, importiamo il miglior tè per poter offrire una bevanda dal sapore autentico.
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Per noi, il tè verde è il protagonista anche in cucina, e lo utilizziamo sia nei dolci che nei piatti salati. In tutte le tearoom di Kagurazaka Saryo, il nostro fiore all’occhiello è l’Hekira Mont Blanc al matcha, preparato anche con castagne importate dal Giappone.”
C’è anche caffè da Saryo oppure solo tè?
“Non offriamo caffè, quello lo lasciamo fare ai maestri del caffè italiani. Vogliamo rimanere fedeli a noi stessi.”
Abbinamento tè e cibo: in Giappone va molto anche l’accostamento con il salato. Da Saryo cosa avete pensato?
“In Giappone, generalmente beviamo tè durante i pasti anziché acqua. Il tè si sposa benissimo con i sapori della cucina giapponese. Il nostro chef Watanabe ha preparato un menù che esalta le caratteristiche del tè. Inoltre, nel nostro locale non ci fermiamo solo alla bevanda: anche il condimento per l’insalata, ad esempio, contiene tè verde.”
Com’è andata fin qui e dove pensate di arrivare? E’ prevista un’espansione in altri punti milanesi o in altre città italiane?
“È passato poco tempo ancora dall’apertura, quindi è forse presto per fare davvero una valutazione. Ma al momento siamo soddisfatti dei risultati.
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Attualmente, ci stiamo concentrando sull’apertura di Milano, ma speriamo di espandere Saryo in tutta Europa in futuro, anche attraverso la formula del franchising che già utilizziamo con successo in Canada e Thailandia.”