MILANO – Caffitaly System – produttore di capsule e macchine da caffè sotto la Coffeelux Société Anonyme, a sua volta controllata dal private equity Alpha e partecipata al 49% dalla finanziaria belga CNP-COmpagnie Nationale à Portegeuille di proprietà della famiglia Frére – sarebbe protagonista di un importante rinegoziazione del debito con l’arrivo di finanziamenti pari a 40 milioni erogati dai soci Alpha Group e CNP-Compagnie Nationale à Portefeuill, istituti di credito guidati da BNP Paribas: lo riporta l’agenzia di stampa internazionale Bloomberg, facendo riferimento a delle fonti anonime.
Per limitare il peso di questa esposizione, le banche dovrebbero trasformare la metà del loro investimento di 150 milioni in strumenti vicini al capitale azionario.
Caffitaly System: quasi concluso, riporta Bloomberg, l’accordo di ristrutturazione del debito – rinegoziato già a febbraio 2024 con le banche per un importo di 200 milioni e contratto nel 2017 –
Aprendo una linea di credito con un pool di istituti di credito – tra cui anche il gruppo francese -.
Anche se tutti interpellati nessuno degli attori che sarebbero coinvolti in questa operazione ha per il momento rilasciato delle dichiarazioni in merito.
Ancora riferendosi alle informazioni diffuse da Bloomberg la società si è mossa per la ristrutturazione del debito in quanto molti dei prestiti bancari richiesti stavano giungendo a scadenza a ottobre 2024: la protezione dai creditori tuttavia è stata estesa sino al 2 dicembre grazie alla concessione da parte del Tribunale di Bologna.
Ancor prima, la società aveva cercato tramite il supporto dei consulenti di Houlihan Lokey Inc. – advisor che aveva già in precedenza assistito Caffitaly durante l’operazione di rinegoziazione del debito – di trovare da terze parti possibili altri finanziamenti.
L’ultimo dato di bilancio di Caffitaly System fotografa la situazione nel 2022
Con 145,6 milioni di ricavi e un EBITDA di 16,5 milioni. Una perdita rispetto al patrimonio netto di 240,4 milioni, attestata sui 4,1 milioni.
Una crisi provocata probabilmente dal rincaro sulle materie prime, ai conflitti mondiali, un calo di produzione che ha poi determinato la cassa integrazione ordinaria.
A fronte di questa situazione, Caffitaly System aveva presentato un’istanza di applicazione per proteggere il patrimonio ed evitare così che i creditori potessero avviare azioni esecutive o cautelari.