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domenica 17 Novembre 2024
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Mercati del caffè: arabica ai livelli massimi dal 2011, mentre StoneX prevede un raccolto 2025/26 in linea con quello di quest’anno

Il raccolto 2025/26 sarà di 65,60 milioni di sacchi, in linea con quello di quest’anno (-0,45%). A cambiare sarà però il peso delle due varietà. La produzione di arabica subirà infatti una flessione del 10,5% circa fermandosi a 40 milioni di sacchi, mentre quella di robusta crescerà di quasi il 21% raggiungendo i 25,6 milioni

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MILANO – Mercati del caffè in forte ripresa nella settimana che ha visto l’emiciclo europeo approvare il rinvio di un anno nell’applicazione del controverso regolamento Eudr, assieme a un emendamento che ne modifica la classificazione dei paesi. A New York, il contratto per scadenza marzo dell’Ice Arabica ha chiuso, venerdì 15 novembre, a 283,30 centesimi: 390 punti in più rispetto al giorno precedente e 30,2 centesimi (+11,9%) in più rispetto alla fine dell’ottava precedente.

Si tratta del massimo, per la scadenza principale, dal settembre del 2011. Londra si rivaluta del 9,1% sull’ottava, ma chiude l’ultimo giorno della settimana in lieve calo a 4.773 dollari (-$4).

A determinare questa netta ripresa delle quotazioni sui mercati a termine, le incerte prospettive produttive nei due principali paesi produttori mondiali

In Vietnam, il recente maltempo – portato dai fenomeni meteorologici estremi che stanno investendo anche l’Indocina in queste ultime settimane – pur non causando danni gravi quanto in altre zone del paese, ha ostacolato le operazioni di raccolta nelle aree del caffè creando problemi e ritardi.

In Brasile, il potenziale di raccolto appare sin d’ora ridotto. in ragione della siccità record dello scorso inverno, alleviata solo in parte dalle piogge di inizio primavera, che hanno consentito una discreta fioritura.

Il livello di umidità del suolo rimane però basso e le piogge scarse rischiano di ripercuotersi negativamente sulle fasi ulteriori del ciclo vegetativo.

A incidere sui prezzi degli arabica sui mercati ha contribuito venerdì la diffusione di una prima stima preliminare sul raccolto brasiliano 2025/26 realizzata dall’autorevole società americana di servizi finanziari StoneX.

Il gruppo newyorchese ha acquisito nel giugno di quest’anno Mercon Specialty dal colosso olandese Mercon Coffee Group – attualmente in procedura fallimentare – e costituito contestualmente StoneX Specialty Coffee, una nuova divisione specializzata nel commercio dei caffè speciali.

Gli specialisti di StoneX hanno viaggiato attraverso la cintura del caffè del Brasile per oltre 2 mesi percorrendo circa 20 mila chilometri

Il verdetto dopo questo lungo viaggio? Il raccolto 2025/26 sarà di 65,60 milioni di sacchi, in linea con quello di quest’anno (-0,45%). A cambiare sarà però il peso delle due varietà.

La produzione di arabica subirà infatti una flessione del 10,5% circa fermandosi a 40 milioni di sacchi, mentre quella di robusta crescerà di quasi il 21% raggiungendo i 25,6 milioni.

Questo andamento opposto trova giustificazione negli effetti distinti determinati dal clima nelle principali aree di produzione.

Il lungo periodo di siccità – senza precedenti per gli ultimi quarant’anni – unito alle elevate temperature registrate a giugno e luglio, a loro volta intervallate da alcune ondate di freddo, hanno inciso negativamente sullo stato delle colture in Sul de Minas, San Paolo, Cerrado Mineiro, Matas de Minas ed Espírito Santo meridionale. Nel Minas Gerais meridionale, massima area di produzione degli arabica, la produzione è prevista in calo del 5,1%, a 15,8 milioni.

Nella Matas de Minas, la flessione sarà di oltre un quarto (-25,8%), a 6,8 milioni. In ripresa invece la produzione del Cerrado Mineiro, che risalirà a 6 milioni di sacchi.

Molto positive invece le prospettive sul fronte dei robusta

“Le condizioni di sviluppo del raccolto di robusta sono state sin qui favorevoli. Le colture presentano uno stato vegetativo buono, con un buon esito della fioritura e uno sviluppo dei frutti che sta avvenendo in condizioni adeguate” si legge nel report.

La produzione dell’Espírito Santo, massimo stato produttore brasiliano di robusta, è prevista in crescita del 27,8% favorita da un uso efficiente dell’irrigazione e dalle migliori condizioni fitosanitarie.

Andrà meno bene invece in Rondônia, stato che ha registrato quest’anno rendimenti record, dove il raccolto risentirà negativamente della siccità e delle alte temperature.

Va ribadito che quella di StoneX è una stima di massima sul potenziale produttivo. Le prime previsioni dettagliate sul prossimo raccolto non arriveranno prima di gennaio.

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