Starbucks non addebiterà più costi aggiuntivi per i clienti che scelgono latte vegetale in risposta ad un calo di vendite: si tratta di un cambiamento strategico per l’azienda. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Barbara Guarini per il portale d’informazione Italia Report USA.
Il cambiamento strategico dell’azienda
MILANO – Il 30 ottobre, Starbucks ha annunciato una significativa modifica alla propria politica riguardante le bevande: a partire dal 7 novembre, la catena di caffè non addebiterà più costi aggiuntivi per i clienti che scelgono latte vegetale.
Questa decisione coincide con il lancio del menù natalizio, segnando un passo importante per l’azienda che si trova a dover affrontare una crescente domanda di opzioni più salutari e sostenibili. La scelta di eliminare il sovrapprezzo per i latti vegetali risponde a un trend in crescita nel settore alimentare, dove i consumatori sono sempre più attenti agli ingredienti che utilizzano, preferendo alternative non lattiero-casearie come latte di soia, avena, mandorle e cocco.
L’azienda ha comunicato che le richieste per latte vegetale rappresentano la seconda opzione più richiesta dai clienti, subito dopo l’aggiunta di un espresso. Con questa modifica, quasi la metà dei clienti statunitensi che attualmente pagano un extra per i latti vegetali vedrà una riduzione dei costi superiore al 10%. Questo cambiamento non solo mira a migliorare l’esperienza del cliente, ma riflette anche un impegno da parte di Starbucks nel rispondere alle esigenze di una clientela sempre più consapevole e orientata verso scelte alimentari sostenibili.
Brian Niccol, presidente e ceo di Starbucks, ha sottolineato l’importanza di accontentare i clienti nel servizio offerto, come riporta Italia Report USA: “Al centro dell’esperienza Starbucks c’è la possibilità di personalizzare la propria bevanda. Rimuovendo il sovrapprezzo per i latti vegetali, abbracciamo tutte le modalità in cui i nostri clienti amano godersi i servizi e prodotti Starbucks.” Questa dichiarazione evidenzia la volontà dell’azienda di mettere al primo posto le esigenze dei propri consumatori, affrontando un tema che sta diventando sempre più rilevante nel settore della ristorazione e del caffè.
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