venerdì 18 Ottobre 2024

Fipe, ristorazione e made in Italy nella riunione ministeriale del G7 industria e innovazione tecnologica

L’occasione, il secondo appuntamento del vertice, ha rappresentato la cornice ideale per valorizzare il ruolo della ristorazione quale volano della filiera agroalimentare e del turismo per il Paese, che conta oltre 331mila imprese, con un valore aggiunto di 54 miliardi di euro e 1,4 milioni di lavoratori occupati

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ROMA  FipeConfcommercio, in collaborazione con ANBC–FIPE Le Soste, ha preso parte alla riunione ministeriale G7 industria e innovazione tecnologica, presieduta dal Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, attraverso la somministrazione ai Ministri e delegati delle eccellenze gastronomiche italiane.

Fipe alla riunione ministeriale G7 industria e innovazione tecnologica

L’occasione, il secondo appuntamento del vertice, ha rappresentato la cornice ideale per valorizzare il ruolo della ristorazione quale volano della filiera agroalimentare e del turismo per il Paese, che conta oltre 331mila imprese, con un valore aggiunto di 54 miliardi di euro e 1,4 milioni di lavoratori occupati.

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All’interno di un evento di rilievo internazionale come quello odierno, la ristorazione si è confermata veicolo culturale e abilitatore di relazioni, formidabile strumento di soft power per rafforzare l’immagine del nostro Paese e promuovere le sue eccellenze enogastronomiche, temi sui quali Fipe è da sempre impegnata, anche oltre i confini nazionali. Il made in Italy non può essere considerato solo come una denominazione di origine, ma anche un’impronta culturale identitaria riflessa anche nei valori della nostra cucina.

“Siamo orgogliosi di essere presenti in una prestigiosa occasione come la riunione ministeriale G7 industria e innovazione tecnologica”, ha commentato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. “È stata l’occasione per richiamare il valore della ristorazione, vetrina essenziale per la promozione delle nostre eccellenze e simbolo dello stile italiano, anche all’estero”.

Stoppani: “I ristoranti italiani hanno infatti il ruolo di vere e proprie agenzie culturali, porta d’ingresso per la conoscenza del nostro Paese: non è un caso che tra i turisti, la ristorazione registri un indice di gradimento maggiore perfino del nostro inestimabile patrimonio artistico. Esce quindi la necessità di tutelare il comparto, soprattutto in questa delicata fase di ripresa piena ancora di difficoltà di contesto”.

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