martedì 15 Ottobre 2024

Mario Toniutti, Gruppo Illiria: “L’obiettivo a tre-cinque anni è di arrivare a 100 milioni di ricavi”

Toniutti: "Dopo aver chiuso il 2019 a 75 milioni (dai 50 dell’anno precedente), Illiria ha visto ridursi i ricavi del 40% nel 2020, di quasi il 30% nel 2021, del 18% nel 2022 per poi attestarsi a un meno 10 per cento nel 2023, senza contare che nel frattempo abbiamo dovuto assorbire anche l’imponente aumento del prezzo del caffè, che nel nostro business impatta per il 70, anche 80 per cento e che abbiamo ribaltato solo in parte sul cliente finale, il quale continua a pagare la tazzina al distributore meno di 50 centesimi contro l’euro e 20, anche e 30 del bar"

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A distanza di quattro anni dall’esplosione della pandemia, Illiria riparte da dove si era fermata. La società friulana attiva nel settore della distribuzione automatica si avvia a chiudere l’anno a 75 milioni di ricavi (con un Ebitda del 13%), ritrovando i livelli pre Covid. Con il ritorno dei ricavi, la crescita torna nei piani di Illiria. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maura delle Case per Nord Est Economia.

Il futuro di Gruppo Illiria

MILANO – A distanza di quattro anni dall’esplosione della pandemia che ne ha mandato in fumo i progetti di crescita, Illiria riparte da dove si era fermata. La società friulana attiva nel settore della distribuzione automatica, controllata dalla holding Hgi (che fa capo a tre famiglie storiche del settore) si avvia a chiudere l’anno a 75 milioni di ricavi (con un Ebitda del 13%), ritrovando i livelli pre pandemia, quindi a spingere sull’acceleratore per centrare l’obiettivo che aveva già nel 2019: raggiungere quota 100 milioni di euro di fatturato per mezzo di acquisizioni e attività sinergiche, come la gestione delle mense.

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A esporre i piani della società di vending, nome tecnico per indicare il settore della distribuzione automatica, è l’Ad di Illiria, Mario Toniutti, che per parlare di futuro fa prima un salto nel recente passato, ricordando come, dopo la costruzione del nuovo headquarer a Udine, tra il 2018 e il 2019, prodromica a una crescita dei volumi, l’esplosione della pandemia abbia di fatto interrotto la positiva progressione dei risultati.

“Dopo aver chiuso il 2019 a 75 milioni (dai 50 dell’anno precedente), Illiria ha visto ridursi i ricavi del 40% nel 2020, di quasi il 30% nel 2021, del 18% nel 2022 per poi attestarsi a un meno 10 per cento – fa sapere Toniutti – nel 2023, senza contare che nel frattempo abbiamo dovuto assorbire anche l’imponente aumento del prezzo del caffè, che nel nostro business impatta per il 70, anche 80 per cento e che abbiamo ribaltato solo in parte sul cliente finale, il quale continua a pagare la tazzina al distributore meno di 50 centesimi contro l’euro e 20, anche e 30 del bar”.

Con il ritorno dei ricavi a quota 75 milioni, la crescita torna nei piani di Illiria: “L’obiettivo a tre, cinque anni è di arrivare a 100 milioni, crescendo nelle regioni dove già siamo presenti” annuncia Toniutti chiarendo che la crescita passerà, come già in passato, più dalle acquisizioni che da linea organica. “Ne abbiamo già nel mirino alcune – annuncia l’Ad – la prima dovremmo riuscire a finalizzarla entro gennaio 2025”.

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