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giovedì 21 Novembre 2024
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Non solo Eudr: tutte le norme che mettono a rischio la filiera del caffè

Secondo i responsabili dell'industria, vi sono, oltre all'Eudr, anche altre norme che rischiano di generare un impatto negativo e di produrre disfunzioni nei mercati, a danno soprattutto di alcuni paesi africani e centro americani. Il quadro normativo sempre più complesso e frammentario a livello globale rischia di ostacolare o complicare i flussi commerciali penalizzando, in particolare, i paesi più poveri e meno attrezzati per far fronte ad adempimenti complicati e costosi

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MILANO – Nella settimana in cui la Commissione europea ha proposto un rinvio di un anno nell’applicazione dell’Eudr, importanti esponenti dell’industria, delle istituzioni internazionali e delle associazioni si sono dati appuntamento a Ginevra, per discutere non soltanto del controverso regolamento anti deforestazione dell’Unione Europea, ma anche, più in generale, di un quadro normativo sempre più complesso e frammentario a livello globale, che rischia di ostacolare o complicare i flussi commerciali penalizzando, in particolare, i paesi più poveri e meno attrezzati per far fronte ad adempimenti così complicati e costosi.

L’occasione è stata – martedì 1° ottobre, non a caso Giornata internazionale del caffè – una riunione, che si è svolta presso la sede ginevrina dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), sotto la guida delle direttrice generale Ngozi Okonjo-Iweala.

Presenti – sempre per l’Omc – il presidente della Commissione per il commercio e l’ambiente Erwin Bollinger (Svizzera) e il presidente del Consiglio generale (l’organo di secondo livello dell’Omc), Peter Olberg (Norvegia).

In rappresentanza delle associazioni, la segretaria generale della Federazione europea del caffè (Ecf) Eileen Gordon, la segretaria generale dell’Associazione svizzera dei negozianti in caffè (Scta) Krisztina Szalai, il direttore generale della Federazione nazionale dei produttori di caffè della Colombia, German Bahamon, il direttore generale della Conferenza degli esportatori di caffè del Brasile (Cecafé), Marcos Matos e il direttore generale dell’Associazione tedesca del caffè Holger Preibisch.

Per il mondo dell’industria e del commercio hanno partecipato all’incontro: Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo Lavazza; Ben Clarkson, responsabile Global Coffee di Louis Dreyfus Company; Philipp Navratil, ceo di Nespresso; Nicolas Matter, ceo di Walter Matter; Nicolas Tamari, ceo di Sucafina; Vivek Verma, direttore generale del ramo caffè di ofi.

Dai resoconti e dalle dichiarazioni a margine dell’incontro, si apprende che Ngozi Okonjo-Iweala è in costante contatto con la riconfermata presidente della Commissione  Ursula von der Leyen, alla quale ha fatto presente come il Green Deal costituisca una legislazione frammentaria, che mette a rischio soprattutto i paesi più vulnerabili, la cui economia, a base familiare, ha scarso accesso alle tecnologie.

Marco Matos ha riferito che, in tutti gli interventi, è stato riaffermato l’impegno a favore della sostenibilità da parte dell’intera filiera.

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