giovedì 19 Dicembre 2024
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Coca-Cola un ever green che conquista la Borsa con un record da oltre 300 miliardi di dollari

Un'ascesa che continua quest'anno in mercati rilevanti, in primis Corea del Sud, i Paesi asiatici, l'India, il Giappone e le Filippine.

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MILANO – Coca-Cola supera i 300 miliardi di dollari di capitalizzazione: come è riuscito ad ottenere un aumento tale dei prezzi da segnare il massimo storico toccato a Wall Street? Un traguardo che ha battuto anche il competitor principale, Pepsi, di 70 volte, superando i già impressionanti 310 miliardi di capitalizzazione precedenti.

Il record in Borsa deriva anche dai dividendi: i margini di profitto si sono ampliati in maniera costante, con una cedola cresciuta nell’arco di 50 anni che lo ha portato a diventare un ottimo titolo da cassettista.

Sempre per lasciare parlare le cifre: esclusi i dividendi, una persona che ha deciso di investire anche solo un dollaro nella quotazione di Coca-Cola in Borsa nel 1919, attualmente avrebbe guadagnato oltre 600mila dollari.

Un andamento insolito se si considera il contesto più ampio in cui si deve muovere Coca-Cola, caratterizzato dall’inflazione e da una flessione generale nei consumi, oltre che dall’ultimo trend che vede le bevande healthy con meno zucchero preferite dagli acquirenti.

Un 2024 che è iniziato con il piede giusto, con le azioni Coca-Cola che hanno portato ad un guadagno superiore al 20%, una storia molto diversa dalle altre aziende produttrici dello stesso settore.

Tornando ai numeri, tutte le bibite che appartengono all’azienda, quindi anche Sprite, Fanta, acque minerali e altre bevande, hanno segnato vendite quotidiane per 2,2 miliardi di bottiglie.

E quindi qual è il segreto dietro Coca-Cola?

Si parte da un investimento strategico nella comunicazione pubblicitaria, che da sempre ha rappresentato un punto di forza per Coca-Cola e che lo ha portato a stabilirsi nella top ten dei brand più conosciuti al mondo.

Un’ascesa che continua quest’anno in mercati rilevanti, in primis Corea del Sud, i Paesi asiatici, l’India, il Giappone e le Filippine.

Il fatto di essere entrati nella mente e nel cuore di molti consumatori a livello globale ha aiutato notevolmente a non traumatizzare con i rincari (del 10% sulle bevande in media solo lo scorso anno, e fino al 19% in Europa). Coca-Cola non è rimasta immune dall’aumento dei prezzi, in quanto ha dovuto aggiungere un 10% al prezzo finale ma, buone notizie, questo non ha influenzato le vendite.

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