MILANO – La parabola dei prezzi degli arabica potrebbe essere giunta ai minimi. Così Société Gènérale nella sua più recente nota dedicata all’andamento dei mercati delle materie prime. Un giudizio simile a quello espresso nelle conclusioni del report Ico di dicembre. Dove si afferma che i prezzi presentano ormai scarsi margini per ulteriori correzioni al ribasso.
Il che non significa che dobbiamo prepararci a un’imminente, forte ripresa delle quotazioni. Le previsioni relative all’anno in corso rimangono, anzi, molto prudenti.
Société Gènérale: i dati nel dettaglio
Per il primo trimestre dell’anno solare 2013, la banca d’affari parigina prevede infatti che il contratto spot di New York si attesti a una media di147,93 centesimi per libbra.
La ripartenza nei mesi successivi sarà lenta. Con la risalita a 154,66 cents nel secondo quarto dell’anno, a 156,84 cents nel terzo e a 159,37 centsnel quarto.
Per quanto riguarda i fondamentali, Société Générale prevede un raccolto mondiale 2013/14 pari a 148,6 milioni di sacchi (-1,3%)
A fronte di una domanda in lieve crescita (+0,2%) di poco inferiore ai 142 milioni. Con le scorte finali stimate a 42,5 milioni di sacchi. Il surplus sarebbe quindi di 6,7 milioni di sacchi. In calo del 25% rispetto all’annata caffearia precedente.
L’analista Christopher Narayanan
Osserva come vi siano segni di un graduale attenuarsi della tradizionale ciclicità biennale tipica del raccolto brasiliano di arabica. “Le migliorate pratiche agricole stanno contribuendo al ridursi degli alti e bassi da un anno all’altro.” scrive così Narayanan. Soffermandosi poi sulle mutate strategie agronomiche adottate dai produttori in fatto di potature, irrigazione, fertilizzazione, ecc.
Pur nella prospettiva di un nuovo abbondante raccolto brasiliano, il rischio che i prezzi possano scivolare ancora verso il basso viene considerato“limitato”.
SocGen guarda infatti con scetticismo alla possibilità di una consistente ripresa produttiva in Colombia
Pur sostenendo che vi sarà un “graduale miglioramento”. Reso possibile dalle prime ricadute positive del programma di rinnovo colturale. A ciò va aggiunto l’allarme roya in America centrale. Dove la ruggine del caffè potrebbe riscuotere un tributo pesante sui prossimi raccolti; con probabili ripercussioni sulle dinamiche dei prezzi degli arabica.
Prezzi in lenta, ma graduale ripresa anche nell’outlook tracciato da Rabobank
Nel suo rapporto di gennaio sulle commodity agricole, che prevede unmodesto deficit degli arabica nel 2013/14. “L’attuale offerta di arabica è abbondante grazie a un raccolto 2012/13 da record.” Cos si legge nel report della multinazionale di Utrecht. Ma la situazione è destinata a mutare nel corso dell’anno. Infatti il mercato assorbirà progressivamente il surplus e il posizionamento degli speculatori cambierà.
Le posizioni short dei fondi sono già diminuite del 17% negli ultimi 2 mesi. – scrive ancora il rapporto. – A fronte però di un incremento delle posizioni long del 47%.
Rabobank prevede un raccolto brasiliano 2013/14 compreso tra i 49 e i 54,5 milioni di sacchi
Quindi in forte crescita rispetto ai 48 milioni della precedente annata negativa (2011/12).
I produttori brasiliani sono ben capitalizzati. E quindi possono contare su consistenti sussidi governativi. Per cui la commercializzazione del nuovo raccolto potrà avvenire ordinatamente.
Già nel corso del 2012, i consumi di arabica hanno registrato uno spostamento verso le origini extra-brasiliane motivato anche dalla minor propensione del primo produttore mondiale a vendere in un mercato caratterizzato da prezzi in ribasso.
Il ridursi dei differenziali e la flessione di New York hanno fatto calare anche i prezzi degli arabica non brasiliani. L’export di altri dolci è cresciuto di 2 milioni di sacchi nel periodo dicembre 2011-novembre 2012, a fronte di un calo quasi corrispondente (-2,1 milioni di sacchi) nelle esportazioni di arabica brasiliani.
La produzione di arabica non brasiliani (nonostante un raccolto colombiano ai minimi storici) ha toccato i massimi decennali nel 2012/13, nella scia del forte incremento dei prezzi registrato l’annata precedente.
Ma con i prezzi in calo e il già citato allarme-roya è ipotizzabile sin d’ora, secondo Rabobank, un calo del 6% nel corso del 2013/14.
“A nostro modo di vedere – conclude l’analisi– la diminuita offerta di arabica non brasiliani e, contemporaneamente, la capacità dei produttori brasiliani di trattenere le scorte (e centellinare le vendite) qualora i prezzi fossero troppo bassi contribuiranno a sostenere il mercato di New York”.
“Per il 2013/14 prevediamo che il raccolto brasiliano subisca un calo più contenuto rispetto alle precedenti annate negative grazie alle condizioni meteo che hanno favorito la fioritura– si legge in una nota di Barclays – nei precedenti off-years si sono verificati cali del 15-20%, ma per il 2013/14 ci aspettiamo una flessione di appena il 5,9%”.
La Colombia – prosegue la prestigiosa banca londinese – registrerà una modesta ripresa
Da 7,7 milioni di sacchi nel 2011/12 a 8,8 nel 2012/13. Anche la produzione di Messico e America centrale rimarrà elevata. Sul fronte della domanda invece, “prevediamo un ridursi della tendenza a sostituire gli arabica con i robusta a fronte del restringersi dei differenziali”.
Le incertezze del quadro macroeconomico potrebbero ripercuotersi negativamente sui consumi
I prezzi – conclude Barclays – saranno sostenuti dal minor raccolto brasiliano. Inoltre “i dati della US Commodity Futures Trading Commission relativi all’Ice di New York evidenziano un’ampia posizione short speculativa. Che rende il mercato vulnerabile a rally di ricopertura delle vendite allo scoperto”.
Barclays prevede i prezzi degli arabica a 165 cents nel primo trimestre,170 cents nel secondo; 173 cents nel terzo e 176 cents nel quarto. Per una media 2013 di 171 cents.
“Il difficile clima economico, le maggiori esportazioni dall’America centrale e il raccolto record in Brasile sono tutti fattori che hanno contribuito a deprimere i prezzi degli arabica.” Così scrive Commerzbank.
“Il sentiment negativo si riflette anche nel posizionarsi degli investitori speculativi. Con le posizioni net short ai livelli massimi da maggio 2007”.
“Sebbene non si riscontri al momento scarsità di caffè arabica – conclude infine il colosso bancario di Francoforte – i prezzi per questo tipo di caffè dovrebbero, a nostro avviso, incrementarsi nei prossimi mesi. Nella prospettiva di un minor raccolto brasiliano, che avrà inevitabilmente un impatto”.
Decisamente più bullish le previsioni sui prezzi
Che risalgono però alla fine dell’anno scorso. Secondo Commerzbank gli arabica avranno una quotazione media di 170 cents nel primo quarto, 200 cents nel secondo e circa 220 cents sia nel terzo che nel quarto trimestre.