MILANO – L’assaggio del Caffè Lavazza Kafa è un’esperienza sensoriale da non perdere. La sorpresa che un grande produttore “democratico” sappia estrarre dal suo cappello un caffè meraviglioso. In realtà questa di Lavazza non è una sorpresa perché Luigi Lavazza, prima e assieme alle miscele, trattava per i suoi clienti anche mono-origini che hanno fatto letteratura.
Per tornare al mono-origine Kafa, che abbiamo poi assaggiato nello spazio Lavazza, è considerato uno dei caffè più pregiati al mondo. Si tratta di un’arabica che racchiude la fragranza della rigogliosa foresta pluviale etiope del Kafa, la regione omonima, nel cuore dell’Etiopia. Una delle regoni del mondo più vocate per la crescita del caffè che in gran parte, come era alle origini, cresce spontaneo come pianta del sottobosco. Perché il caffè è un arbusto del sottobosco, anche se spesso ce lo si dimentica.
All’assaggio – guidato da Marcello Arcangeli del Training Center Lavazza – il Kafa è un caffè di carattere, dalla struttura marcata, dal sapore deciso, poi persistente, e dall’inteso aroma floreale. Assaporato con cura permette di coglierne il peculiare retrogusto di miele e datteri, con preziose note di ciliegia matura. Oltre a un netto gusto di Moka che Arcangeli ha corretto in “frutta secca”. Il fatto è che dopo l’assaggio viene subito voglia di una seconda tazzina.
Presso lo stand Lavazza di Identità Golose è stato poi possibile sperimentare due innovativi metodi di preparazione del caffè. Il Pourover Coffee, che consiste nella preparazione di un caffè filtro in una tazza singola tramite un portafiltro in porcellana o in legno. In questo caso il caffè è preparato fresco, al momento, su richiesta del cliente in circa 1-2 minuti, ed è utilizzato soprattutto per degustare singole origini o miscele pregiate, prevalentemente arabica come per esempio il Lavazza Tierra.
Il Cold Brew Coffee è, invece, un metodo di preparazione che si ottiene per macerazione del caffè in acqua, a temperatura ambiente, per un tempo che può arrivare anche alle 16 ore, e poi filtrato. Il caffè che ne deriva è caratterizzato dalla totale assenza di note amare – che nel Kafa sono comunque impercettibili – e da un basso tenore di acidità.