MILANO – Sempre più in alto i prezzi del caffè, che a giugno toccano nuovi massimi storici, con i robusta a livelli stellari. Così gli indicatori statici Ico, riportati nel report mensile dell’Organizzazione, diffuso alla fine della settimana scorsa. Dopo la flessione di maggio, la media mensile dell’indicatore composto torna prepotentemente a salire rivalutandosi dell’8,9%. E attestandosi a 226,83 centesimi per libbra, massimo dal maggio del 2011.
Il balzo maggiore (+10,5%) lo registra l’indicatore dei robusta, che supera di slancio la soglia dei 2 dollari per libbra, per registrare una media mensile di 204,30 centesimi.
A titolo di raffronto, l’indicatore dei robusta era un anno fa (giugno 2023) a 127,58 centesimi. Vent’anni fa (giugno 2004) a 39,87 centesimi.
L’indicatore della borsa di Londra vola a 182,82 centesimi (+10,7%), ben al di sopra della media dell’indicatore della borsa di New York nell’anno solare 2023, che è stata di 170,37 centesimi.
Grande vivacità anche sul fronte degli arabica. Gli indicatori dei colombiani dolci e degli altri dolci crescono, nell’ordine, del 7,2% e 7%.
Ma l’impennata più grossa (+9,3%) è quella segnata dai brasiliani naturali, che risalgono ai loro massimi dal febbraio del 2022.
L’indicatore di New York segna un +8,4%, ai massimi da giugno 2022.
Gli scambi commerciali rimangono intensi.
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