La qualità, il costo e il valore del caffè sono stati gli argomenti principali trattati insieme ai partecipanti al tavolo dell’hackathon dedicato al mondo delle tazzine moderato da Gianni Tratzi di Mezzatazza Consulting. Il caffè è sempre stato simbolo di democrazia e accessibilità per tutti, ma l’aumento dei costi e la crescente attenzione alla sostenibilità sta cambiando il modo di percepirlo economicamente e socialmente. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Allegra Ghilardi per Linkiesta.
Il prezzo e la qualità del caffè
MILANO – Ogni tazzina di caffè nasconde una complessa rete di costi e dinamiche di mercato. Ma quanto è disposto il consumatore italiano a spendere per un espresso? E perché è così difficile accettare un aumento del suo prezzo? Queste sono state le domande che danno inizio al dibattito del tavolo 13, moderato da Gianni Tratzi di Mezzatazza Consulting. La discussione spazia su più fronti, grazie al contributo di esperti provenienti da differenti settori e con competenze specifiche.
Nel corso degli anni, il caffè è diventato simbolo di democrazia e accessibilità, radicandosi nella tradizione italiana come bevanda per tutti. Tuttavia, questa percezione sta cambiando con l’aumento dei costi e la crescente attenzione alla sostenibilità.
Alle origini di questo fenomeno ci sono anche motivazioni positive, come la presa di coscienza, seppur parziale, della necessità di riconoscere una classe di lavoratori che è rimasta nell’ombra fino a ora.
È questo il leitmotiv dello specialty coffee: una produzione e commercializzazione equa per tutti, che rispetta ogni anello dell’ecosistema. Le grandi aziende che per più di ottant’anni hanno sfruttato parti di questo sistema si trovano ora a dover riconoscere e segnalare la provenienza del caffè.
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