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ABITUDINI – La rivoluzione della prima colazione

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A ricostruire la storia, e le mutazioni, del primo pasto della giornata nelle case del Belpaese è l’Osservatorio Doxa-Aidepi, l’associazione delle industrie del settore, ‘Io Comincio bene’, che svela in un dossier aneddoti e curiosità: ogni decennio è segnato anche in campo alimentare da ‘piccole rivoluzioni’, che in alcuni casi hanno cambiato le abitudini in meglio.

ANNI ’50, CULTURA CONTADINA E ALBORI DELLA PRIMA COLAZIONE – Una svolta storica è stata la prima guerra mondiale durante la quale la vita militare ha omologato le abitudini. Ai soldati venivano distribuiti latte, caffè e gallette e cioccolato, ingredienti che sopravviveranno al conflitto, prima che la colazione viri decisamente verso il dolce.

In generale nell’Italia contadina degli anni ’50 si parlava semplicemente di latte o zuppa di latte, ben lontani quindi dall’immaginario odierno della prima colazione. Oltretutto si faceva colazione a metà mattina, dopo ore di lavoro e poi ‘zero carbonella’ fino a sera.

E mentre nei cinema di tutta Italia trionfava ‘Poveri ma belli’, il menu della colazione di allora era composto da: pane raffermo, un residuo di polenta, un tocchetto di aringa, una fettina di salame, un pezzetto di formaggio, quel che restava della zuppa o della pastasciutta.

Solo i più fortunati mangiavano biscotti. “Nella pseudo colazione degli anni ’50 l’apporto di nutrienti era in genere piuttosto sbilanciato verso un eccesso di grassi oltre che di carboidrati, ma l’elevato dispendio energetico dell’epoca non dava ricadute sulla Salute”, afferma la biologa nutrizionista Valeria del Balzo dell’Università La Sapienza di Roma.

BOOM ECONOMICO DEGLI ANNI ’60 – Gli anni della ‘dolce vita’ coincidono con la nascita della colazione mediterranea cosi come la intendiamo oggi, che inizia a prendere forma abbattendo le differenze locali che nell’Italia contadina facevano del primo pasto della giornata una sagra degli avanzi.

Col miracolo economico arrivano croissant, biscotti, burro, fette biscottate, cereali, creme spalmabili, marmellata, miele, frutta, yogurt, fiocchi, merendine. Di questa mutazione diventa simbolo il caffè: se fino agli anni ’50 era considerato un bene di lusso da offrire agli ospiti, 10 anni dopo diventa la bevanda più presente nella tavola degli italiani a colazione. Un po’ come accade con i biscotti.

Negli anni ’60 arrivano sulle tavole della prima colazione anche i primi prodotti da forno confezionati. E nel 1964 viene inventata la più celebre crema spalmabile alla nocciola. Anche la marmellata, prima prodotta solamente in casa, comincia a diffondersi come prodotto confezionato legato alla prima colazione, insieme a vari prodotti solubili da mettere nel latte, come l’orzo, il caffè e, soprattutto per i per i bambini, il cacao. In questo decennio la colazione si fa dolce.

NEGLI ANNI ’70 SI AFFERMANO LE FETTE BISCOTTATE E FA LA SUA COMPARSA LO YOGURT – Sono i primi albori di onda salutista. In generale comincia ad affacciarsi il concetto del ‘light’. Nella colazione degli italiani fanno la loro comparsa, non a caso, le fette biscottate che prima avevano una diffusione assai limitata – si chiamavano biscotti della salute – e diventano di uso sempre più comune in affiancamento al pane. Inoltre in questo decennio i biscotti si affermano sempre più come protagonisti della prima colazione, accanto alle merendine e ai croissant confezionati. Anche lo yogurt compare negli anni ’70, all’inizio come prodotto di nicchia.

ANNI ’80, BOOM DEI CEREALI – A partire da questi anni nelle nuove generazioni è sempre più presente il desiderio di esplorare nuove frontiere del gusto. Un esempio è la diffusione dei fiocchi di cereali.

All’inizio furono i cornflakes, poi arrivano prodotti salutistici realizzati con fibre, crusca, avena, e muesli. In questi anni i consumi di prodotti dolci aumentano del 36% e la pubblicità comincia a svolgere un ruolo chiave. I prodotti da colazione della nostra industria alimentare cominciano a essere esportati con successo, insieme al modello di colazione all’italiana.

ANNI ’90, CRESCE L’ONDA SALUTISTA – Soprattutto nella seconda metà comincia ad affiorare una domanda di salute (si conia il termine wellness ed esplode la moda del fitness), con conseguente diffusione di prodotti integrali, dai biscotti con basso contenuto di grasso (presenti anche prima ma molto meno diffusi) alle fette biscottate integrali, al pane nero.

Alcune aziende di prodotti per la prima colazione decidono, con successo, di puntare proprio sul concetto del ‘meno’ (grassi, zuccheri) da una parte, e del ‘più’ (fibre) dall’altra. Aumenta il consumo del miele e, contestualmente, diminuisce quello del burro. Si preferisce latte scremato.

TRADIZIONE, INNOVAZIONE, SALUTE PER LA COLAZIONE DEL TERZO MILLENNIO – E oggi come mangiano gli italiani a colazione? La fretta, che caratterizza la vita contemporanea, continua a essere la vera nemica della prima colazione degli anni Duemila.

Se è vero che, secondo l’indagine dell’Osservatorio Aidepi/Doxa, ancora oggi ben 7 milioni di italiani saltano il primo pasto della giornata. Ma chi comincia bene – 35 milioni di italiani – fa invece colazione praticamente tutti i giorni, a casa propria, concedendo il giusto tempo a questo momento (più di un quarto d’ora), possibilmente in compagnia di amici o familiari, con un occhio attento ai prodotti salutistici (li consumano il 44% degli italiani), mangiando sempre qualcosa (non solo un caffè) e concedendosi il più spesso possibile anche un po’ di frutta fresca.

Insomma, oggi per molti la colazione è un vero e proprio rito che, a dispetto dei frenetici ritmi di vita a cui siamo sottoposti, riunisce ogni giorno una famiglia su 3 al completo. Inoltre, 8 volte su 10 figli e genitori mangiano gli stessi prodotti e perfino le stesse marche.

“La nostra cultura, in fatto di gastronomia, è molto sensibile ai sapori della memoria. Ancora oggi – afferma Marino Niola, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli – ci aiuta e ci tranquillizza il fatto di ritrovare sulla tavola della prima colazione i sapori della tradizione. Una volta il pane era un elemento fondamentale della colazione, lo è stato storicamente per secoli. Oggi è affiancato da prodotti da forno – fette biscottate, biscotti, cornetti, pancarré – che, come emerge anche dagli ultimi studi sociologici fatti in materia, mantengono un’importanza decisiva nel primo pasto della giornata”.

Saldamente al primo posto troviamo i biscotti, scelti da 6 italiani su 10 (58%), seguiti da pane e/o fette biscottate, con o senza marmellata, miele e creme spalmabili alla nocciola o al cacao (19%). A seguire, più o meno a pari merito (tra il 7% e l’9% dei consensi), 3 gruppi di alimenti: cereali/muesli; merendine/brioches/ cornetti confezionati e yogurt. Tra le bevande cresce il peso del tè (14%), accanto ai più tradizionali latte (35%), caffè (33%) e caffelatte/cappuccino (28%).

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