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domenica 24 Novembre 2024
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Maestri dell’espresso junior: il vincitore del Premio tecnico è Thomas Santo Fontana: “In futuro aprirei una mia catena di specialty”

Il giovane vincitore: “Ho avuto la possibilità di svolgere uno stage insieme a Chiara Bergonzi che mi ha sostenuto molto per questa prova."

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MILANO – Il vincitore di Maestri dell’Espresso Junior 2024 è Thomas Santo Fontana, studente della Scuola Galdus di Milano, seguito dal docente Sergio Canetti. Entrambi emozionatissimi, sono arrivati all’Università del caffè illy di Trieste dopo un intenso periodo di prove seguiti, tra gli altri docenti, anche dalla queen Chiara Bergonzi.

Fontana, si aspettava di vincere?

“Assolutamente no, perché l’ansia a volte può giocare brutti scherzi e io ne avevo parecchia quando mi sono ritrovato di fronte alla macchina. Poi per fortuna ho compreso che stavo lì per fare esperienza e per divertirmi.”

Lei arriva dalla Scuola Galdus, una palestra niente male: come si è allenato?

“Con i miei professori Canetti e Franzini ci siamo preparati su una La Marzocco manuale e un macinacaffè Eureka simile a quello che ho usato in gara, on demand. Paradossalmente mi sono trovato meglio con quello con cui mi sono dovuto cimentare all’Università del caffè illy che a scuola.

Il vincitore Thomas Santo Fontana durante la sera a illycaffè Ponterosso

A questo si aggiunga che ho avuto la possibilità di svolgere uno stage insieme a Chiara Bergonzi che mi ha sostenuto molto per questa prova. Addirittura alla fine di questo intenso periodo di formazione ho ricevuto in regalo una Sage per uso domestico che ho usato per allenarmi fuori da scuola.”

Pensa di essere riuscito meglio nella prova espresso o cappuccino?

La ricetta portata da Thomas Santo Fontana

“Penso nell’espresso. È venuto meglio del cappuccino: ho avuto un po’ di insicurezze con la ricetta con la bevanda vegetale, ma tutto sommato è molto simile al latte vaccino come caratteristiche proteiche (quella base avena) e consistenza e il disegno mi è uscito bene comunque. Non vado pazzo per il gusto, ma lo venderei nel mio locale perché ricordiamoci che non deve piacere a me, ma ai clienti.”

Il fattore emozione quanto ha giocato?

“Sono molto timido per natura e ho fatto infatti un po’ fatica a sconfiggere il mutismo durante la prova delle ricette cocktail con la giuria di giornalisti, ma tutto sommato quello che dovevo fare penso di averlo portato a casa. Ovviamente è importante dovendo lavorare a contatto con le persone, per far capire la tua passione ai clienti e farli tornare, sconfiggere questo ostacolo motivo.”

Quindi nel suo cassetto che sogno tiene?

“Fondare una mia catena di caffetteria specialty. Il mio modello è Cafezal di Carlos Bitencourt e a Milano ovviamente mi rendo conto che la concorrenza è tanta, ma proprio da questa città vorrei partire. Mi vedo oltre che come barista anche come imprenditore.
Naturalmente per avvicinarmi allo specialty è stato fondamentale il sostegno della Scuola Galdus.

Thomas Santo Fontana e a sinistra il suo docente Sergio Canetti

Mi sono appassionato al caffè sin dal primo anno di scuola, mi porto questo amore da quando sono piccolo che restavo incantato dal rumore della lancia vapore. Poi però alla Galdus ho incontrato gli specialty, le estrazioni alternative e mi sono detto: credo in questo tipo di prodotto, quindi mai dire mai.”

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