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giovedì 21 Novembre 2024
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Nelle torrefazioni di 5 provincie dell’Emilia Romagna ritirati oltre 35mila chili di chicchi contaminati

Complessivamente sono stati eseguiti 22 controlli, ravvisando criticità in 11 occasioni, specialmente presso le aziende ricadenti nelle province di Bologna e di Forlì-Cesena

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In seguito ai controlli del Nas di Bologna nel mese di aprile sono stati ritirati oltre 35mila chili di caffè contaminato dagli stabilimenti delle aziende in cinque province nell’Emilia Romagna (Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini). Complessivamente sono stati eseguiti 22 controlli. In particolare, nel corso dell’ispezione presso uno stabilimento del bolognese, si è riscontrata la presenza di Ocratossina A in 2.400 kg di caffè proveniente dall’Etiopia. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato su Il Resto del Carlino. Gli inquirenti non hanno diffuso i nomi delle torrefazioni coinvolte perché le indagini non sono ancora conlcuse.

Il caffè scaduto e contaminato ritirato dai Nas in Emilia Romagna

BOLOGNA – Caffè scaduto da anni e contaminato da ocratossina altamente nociva per l’uomo: questa l’incredibile scoperta emersa in seguito ai controlli del Nas di Bologna effettuati nel mese di aprile. Una serie di attività ispettive mirate alla verifica della corretta gestione della filiera produttiva del caffè.

Le ispezioni si sono concentrate sugli stabilimenti delle aziende presenti nelle 5 province di competenza (Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), evidenziando diffuse irregolarità soprattutto per quanto riguarda la presenza di micotossine nocive per l’uomo ed il riconfezionamento e la reimmissione in commercio di caffè con scadenza superata anche da diverso tempo.

Ocratossina A in 2.400 chili di caffè scoperta in uno stabilimento bolognese

In particolare, nel corso dell’ispezione presso uno stabilimento del bolognese, si è riscontrata l’avvenuta tostatura, nonché il confezionamento e il conseguente parziale trasferimento presso una piattaforma logistico-distributiva, di circa 20.000 chili di caffè sfuso o confezionato in diversi formati (in grani, macinato, capsule per macchine espresso automatiche, ecc.) nei quali erano stati miscelati circa 2.400 kg di caffè proveniente dall’Etiopia, che da analisi di laboratorio eseguite in autocontrollo, sono risultati contaminati da Ocratossina A.

Al momento del controllo il prodotto potenzialmente contaminato non era ancora stato commercializzato.

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