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lunedì 25 Novembre 2024
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Carlo Pesenti, Italmobiliare, con il 60% delle azioni di Caffè Borbone: “Investiremo di più nell’espresso”, “Nessun centro produttivo negli Usa” aggiunge così l’ad Marco Schiavon

Pesenti: "Caffè Borbone è una azienda che genera una quantità di cassa importante, quindi ha tutte le risorse necessarie per finanziare la propria crescita"

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Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare, investment holding quotata in Borsa entrata nel 2018 nel capitale sociale di Caffè Borbone con una quota del 60%, risponde a Il Sole 24 Ore Radiocor in merito a eventuali prossime operazioni nell’agroalimentare. Leggiamo di seguito le sue dichiarazioni in merito al futuro di Caffè Borbone grazie all’articolo pubblicato su Borsa Italiana.

Il futuro di Caffè Borbone

MILANO – “Il mondo del caffè è enorme, noi siamo ancora piccolissimi: io penso che investiremo ancora su questo particolare specifico settore. Caffè Borbone rappresenta il 20% del nostro Nav (net asset value), è quindi importante, ma non enorme, però in questi anni abbiamo sviluppato una conoscenza più profonda del settore, iniziamo a conoscere bene il mondo del caffè, abbiamo il management, un avviamento importante e quindi ritengo che il mondo del caffè rappresenti una piattaforma su cui investire di più”.

Dal 2018, anno di acquisizione della maggioranza di Caffè Borbone da parte di Italmobiliare, a oggi, i ricavi della torrefazione napoletana guidata dall’amministratore delegato Marco Schiavon, sono passati da 90 milioni a 300 milioni.

“Caffè Borbone è una azienda che genera una quantità di cassa importante, quindi ha tutte le risorse necessarie per finanziare la propria crescita”. Così Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare, risponde ancora a Radiocor in merito a eventuali ipotesi di Ipo circolate negli scorsi anni.

Marco Schiavon AD CAffè Borbone
Marco Schiavon amministratore delegato di Caffè Borbone

Dal 2018 – anno in cui Italmobiliare ha rilevato il 60% della torrefazione napoletana guidata dall’amministratore delegato Marco Schiavon – a oggi, il fatturato è cresciuto da 90 milioni a 300 milioni di euro. Questo percorso virtuoso e l’interesse degli investitori esteri per i gioielli dell’agroalimentare italiano avevano alimentato sulla stampa alcune indiscrezioni relative a una eventuale collocazione in Borsa.

“A oggi nessun centro produttivo è previsto negli Usa, perché consideriamo la competenza della produzione a Napoli un valore: è ovvio che in futuro valuteremo, sulla base di volumi e quantità”. ha aggiunto Marco Schiavon, in merito alle prospettive dell’azienda negli Usa e riportato da Borsa Italiana.

Caffè Borbone ha aperto la filiale americana a inizio 2023. Schiavon ha aggiunto sempre a Il Sole 24 Ore Radiocor: “Abbiamo avviato le operazioni commerciali sul mercato americano, dove il tema dell’italianità trova una buona accoglienza. Ma bisogna procedere con l’avvicinamento giusto: è un mercato grande, affollato, con molti concorrenti. Noi abbiamo un modello di business molto chiaro, che è il monoporzionato, e quindi  dobbiamo trovare delle opportunità di crescita all’interno di questi segmenti”.

“Me lo tengo stretto finché posso”, afferma di nuovo Pesenti a Radiocor riferendosi a Caffè Borbone. “La Borsa ha un suo significato e una sua finalità e al mercato bisogna rivolgersi quando c’è una necessità, un progetto, una opportunità”.

Conclude Carlo Pesenti:`Dopo aver sviluppato molto bene il mercato italiano, stiamo toccando alcuni mercati stranieri e stiamo verificando che, su piccole esportazioni, il mercato risponde, dimostrando di essere pronto a ricevere il Caffe´ Borbone: non dobbiamo perdere l’opportunita”. “C’e´ una ambizione molto forte”, aggiunge l’ad Marco Schiavon. `Tra i Paesi piu´ importanti oggi abbiamo la Germania e lavoriamo bene in Spagna’ conclude.

 

 

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