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venerdì 22 Novembre 2024
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Amarey con illycaffè sfrutta la pianta del caffè: olio d’Arabica nel sapone e nella crema mani

“Vogliamo aprire nuove frontiere nel mondo del caffè e dimostrare il potere trasformativo che questa pianta straordinaria può avere,” commenta Andrea Dominique Illy, Co-founder e CEO di Amarey

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MILANO – Il flagshipstore illycaffè in via Montenapoleone 19 per la Giornata della Terra diventa la rampa di lancio dell’ultimo prodotto targato Amarey: la creatura di Andrea Dominique Illy, Co-Founder & CEO, e di Jaqueline Illy, Co-founder di Amarey e figlie di Andrea Illy, ancora una volta nasce dal legame tra caffè e cosmetica. Così, dopo il burro di caffè, ora è il turno dell’olio di Arabica.

Amarey continua la sua evoluzione in occasione della Giornata della Terra

La start up produttrice di prodotti e ingredienti funzionali ricavati dalla pianta di caffè, si distingue con quest’ultima soluzione frutto del lavoro congiunto tra Amarey e illycaffè.

Il flagship cambia veste per celebrare la Coffeea arabica, dimostrandosi lo spazio perfetto per valorizzare questo nuovo ingrediente e vederne la sua applicazione in chiave beauty in due prodotti finiti, il sapone e la crema mani.

I prodotti Amarey (immagine concessa)

Prodotto in Italia con metodi 100% circolari, l’olio di Arabica Amarey è un ingrediente funzionale ad elevata concentrazione di acidi grassi essenziali, diterpeni e steroli, che gli conferiscono proprietà antiossidanti, capaci di proteggere dalla degradazione del DNA.

In grado di ripristinare i lipidi della pelle, l’olio di Arabica migliora l’epidermide e aumenta l’idratazione della pelle, oltre a promuovere il rinnovamento cellulare; proprio per queste sue caratteristiche, Amarey ha già scelto di impiegarlo in questi due prodotti finiti, studiati per assicurare idratazione e nutrimento.

Il packaging 100% compostabile home

Anche il packaging dei due prodotti rappresenta un’innovazione improntata alla circolarità: i flaconi sono realizzati con un biopolimero 100% compostabile a casa, resistente all’acqua, al tatto e alla vista del tutto simile alla plastica – ma realizzato a più basse temperature e quindi con un minor impiego di energia -.

Una volta che il packaging viene a contatto con il suolo, i microrganismi di cui è composto iniziano a mangiarne la superficie e il contenitore impiega al massimo in 6 mesi a diventare compost.

L’olio di Arabica (immagine concessa)

Infatti, il materiale è prodotto naturalmente da batteri tramite la fermentazione di zuccheri o oli vegetali, creando una soluzione biocompatibile con una composizione chimica che ne mantiene la performance.

La ricerca Amarey

Se al mondo vengono consumate più di 2 miliardi di tazzine di caffè al giorno, è pur vero che solo una parte della ciliegia del caffè viene utilizzata per produrre la bevanda. Amarey lavora sulla restante, collaborando con l’Università del Caffè – il centro di eccellenza creato da illycaffè per promuovere e divulgare la cultura del caffè in tutto il mondo – per analizzare le fasi di produzione del caffè lungo tutta la filiera e identificare eventuali trasformazioni alternative sostenibili di questo ingrediente.

Applicando i principi dell’economia circolare, Amarey studia come convertire elementi che attualmente vengono scartati dal processo di produzione – come ad esempio la polvere di caffè verde, i chicchi tostati rotti, la silverskin o l’olio di caffè – in nuovi sottoprodotti, perché tutti ancora molto ricchi di molecole che possono essere riutilizzate.

Il separatore dei grassi

Viene per questo impiegato il separatore per enfatizzare la parte lipidica del caffè che non rappresenta tutta la matrice contenuta in forma di grassi nel chicco: quelli che interessano la trasformazione negli ingredienti, vanno dal 2% nella silverskin al 13-18% a seconda dei diversi caffè. Il concetto di bioraffineria valorizza ogni singolo componente utilizzando varie tecnologie per estrarre lipidi e tutte le molecole che hanno funzione antinfiammatoria e che sono liposolubili.

Poi una volta terminata l’estrazione, si ripete il procedimento per estrarre tutto ciò che è idrosolubile e poi creare soluzioni per il settore nutraceutico e cosmetico, terminando il ciclo con il caffè in formula.

L’obiettivo non è solo perseguire un modello rigenerativo in grado di ridefinire cosa chiamiamo caffè, ma anche dare una testimonianza di collaborazione, circolarità, e innovazione.

La mission è quindi riuscire a sfruttare tutto ciò che è riutilizzabile della pianta del caffè: concentrandosi a studiare estrazioni alternative su cui c’è molta ricerca ancora da sviluppare.

“Vogliamo aprire nuove frontiere nel mondo del caffè e dimostrare il potere trasformativo che questa pianta straordinaria può avere,” commenta Andrea Dominique Illy, Co-founder e CEO di Amarey.

“Siamo entusiasti di condividere il nostro impegno per la sostenibilità e l’innovazione attraverso prodotti funzionali e soluzioni che ridefiniscono il concetto di sostenibilità e salute”.

Un passaggio quello dal caffè alla cosmetica, che lei stessa ha raccontato essere nato naturalmente: “Abbiamo avuto la fortuna di crescere conoscendo la pianta e l’ossessione verso la qualità che vi sta dietro, insieme alle basi scientifiche che servono per ottenere la bevanda. Quindi è stato immediato pensare a quello che andava oltre di essa.

E’ nato tutto quando in barca a vela usavamo già il sottoprodotto, lo scarto della moka, per prepararci lo scrub (è il trattamento dermocosmetico finalizzato all’esfoliazione dello strato più superficiale della pelle; n.d.c.) e avevamo soltanto 13 e 14 anni. Siamo 4 donne in famiglia con determinate esigenze e abbiamo sempre viaggiato a lungo e non mancava mai il caffè: così abbiamo preso da questa abitudini da consumatrici, abbiamo collaborato con l’Università del caffè per trarre benefici dal caffè. La cultura della continua ricerca scientifica, fa parte della nostra famiglia.”

“La collaborazione con Amarey si inserisce come un ulteriore tassello nel nostro impegno per l’applicazione di principi responsabili e sostenibili,” aggiunge Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè. “Siamo orgogliosi di poter dare, insieme, una seconda vita alle nostre materie prime, liberando tutto il potenziale inespresso di un ingrediente prezioso come il caffè”.

Il pane di Davide Longoni con il caffè

L’esperienza è pensata per coinvolgere gli ospiti a 360 gradi, grazie anche alla partecipazione del Panificio Davide Longoni che per l’occasione ha realizzato delle ricette con la polvere di caffè – dopo l’estrazione lipidica, l’idrosolubile e la parte dei volatili, rimane una cellulosa ancora ricca di fibre – usata come la farina per i prodotti dolci e salati. Un assaggio di quello che, ha svelato già Andrea Dominique Illy, un percorso di lunga durata che vedrà magari l’inserimento di alcuni di queste creazioni anche nel Panificio Davide Longoni.

Sapone e crema mani all’olio di Arabica Amarey sono disponibili nel formato da 500ml presso i punti vendita Illy selezionati e su amarey.it, rispettivamente al prezzo di 37 e 86 euro.

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