Di Francesco Sanapo
Un titolo migliore non si poteva trovare.
Perché?
Perché è stata una dura lotta fin dall’inizio: tante sono state le persone che, sfidandosi, hanno sottolineato ancora una volta l’amore che nutrono per il proprio lavoro, presentando gare formidabili, frutto di studio e tanta dedizione. Una bellissima finale quella di quest’anno, forse anche la più bella mai avuta finora.
Ciò che quest’anno è apparso subito evidente è stata la grande energia della nuova generazione, ho conosciuto ragazzi animati dalla passione visibile attraverso i loro occhi, ma soprattutto attraverso l’impegno messo nel realizzare le proprie gare, con ottime conoscenze e grandi doti.
Mi riferisco a Angelo Segoni, Giacomo Vanelli, Luca Mosconi che pur essendo alla loro prima finale erano pronti a battersi e a dire la loro.
Straordinaria è stata anche la crescita dell’ormai veterano (anche se a soli 21 anni) Davide Cavallieri: la sua è stata una performance impeccabile, portata a termine con cura e dedizione e con una grande dose di sicurezza, frutto sicuramente di grande lavoro e conoscenza.
Auguro a Davide tanta fortuna perché oltre ad essere un grande professionista è anche un gran bravo ragazzo.
Ma il motivo vero e proprio per cui la mia è stata una vittoria sofferta è un altro: è forse opportuno rinvangare un po’ il passato, tornando indietro a quel lontano gennaio 2009, quando persi la finale per un solo MEZZO PUNTO (forse qualcuno l’ha dimenticato); ero disperato, quasi demoralizzato e non riuscivo a buttare giù la sconfitta, ma poi riflettendoci quel mezzo punto ha scatenato in me la voglia di fare ancora meglio, di migliore laddove avevo toppato e quindi ripresentarmi al campionato successivo portandomi a casa un bel primo posto (2010).
Questo è quello che auguro possa accadere anche al mio amico/fratello Eddy Righi.
Il non aver esultato all’annuncio della mia vittoria è dovuto al fatto che in quel momento il mio pensiero era rivolto a Eddy: è stato come se avessi rubato qualcosa al mio migliore amico, in fin dei conti ci separavano solo 3 punti, perciò avrebbe potuto vincere lui come avrei potuto perdere io, ma la regola vuole un solo vincitore.
Questa sensazione mi è sembrata quasi una verità nel momento in cui ho visto attorno a me veramente poche persone esultare per la mia vittoria e dispiacersi per il secondo posto di Eddy.
Ripeto sono stato io il primo a non gioire, forse proprio perché conosco personalmente l’impegno e la dedizione che Eddy usa nella preparazione delle sue gare.
Poi l’unica persona che con le sue parole è riuscita a farmi accettare la vittoria e quindi a gioire è stato proprio Eddy con le sue parole: “Francesco devi essere felice della tua vittoria perché non hai rubato nulla, è stata veramente una bella sfida…” , ad Eddy poi si sono uniti Mario Pascucci e tutto il team della stessa azienda (siete straordinari) che si sono complimentati con me e con entrambi per il grande spettacolo che abbiamo dato. Ci è stato detto: “Sembrava uno scontro tra titani”…
Non ho rubato nulla e ho vinto questa gara con grandi sacrifici, iniziati lo scorso febbraio quando recatomi in Costa Rica, ho lavorato insieme ad un agronomo e studiato alcuni esperimenti che volevo provare in gara, passando poi gli ultimi tre mesi chiuso in una stanza di 30mq a provare, assaggiare, costruire e smontare la mia performance, tre mesi dove non esistevano orari, la mattina a lavorare per gli altri, la sera a lavorare per me.
Le gare non si vincono senza grande impegno, e soprattutto non si vincono mai da soli, è il risultato di un gruppo di lavoro, e per questo vorrei usare questo post anche per ringraziare loro:
Marco Cremonese: con lui abbiamo studiato l’esatto profilo di tostatura per ogni singolo caffè utilizzato, abbiamo provato numerose curve e temperature confrontandole sempre con il risultato in tazza, perché come dice sempre Marco, l’unico modo per capire come tostare il caffè e assaggiarlo.
Concordo in pieno! Grazie Marco per me sei insostituibile!
Michele Anedotti: mi ha sopportato/supportato, con lui abbiamo valutato ogni singolo aspetto della gara. Abbiamo lavorato sui tempi per capire dove potevamo risparmiare tempo. Abbiamo lavorato su tutto l’aspetto gustativo di ogni singola bevanda. E studiato insieme la presentazione cercando di essere chiari e precisi. Grazie Michele!
Caffè Corsini: per il continuo supporto, perché crede in me e soprattutto perché mi permette di continuare a fare ricerca e a sviluppare nuove idee.
Grazie Patrick!
Exclusive Coffee: Senza di loro non avrei mai avuto l’opportunità di trovare un caffè così straordinario. Grazie Francisco Mena, Wayner and Jota Jota.
Costa Rica CoffeeSHOP: loro sono il miglior punto di riferimento per i migliori caffè del Costa Rica in Europa. Grazie Anahì Paez e Manuel Congosto.
I miei amici Baristi: Lucian Trapanese; Francesco Masciullo; Simone Guidi…
Grazie ragazzi!
Ora bisogna pensare al mondiale dove già so di poter contare sul grande sostegno dell’Acib e del SIGEP. Ma soprattutto so di poter contare anche sull’aiuto del mio grande collega Eddy Righi.
Saremo in due in gara a Melbourne.
Ormai siamo in ballo, perciò balliamo!