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martedì 03 Dicembre 2024
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Cafezal, la campagna andata già Overfunding, raggiunti i 650mila euro, obiettivo 1mln e 200mila, Carlos Bitencourt: “Occasione unica di investire”

Bitencourt: “Compresa nel business plan è l’espansione sull’horeca, che attualmente rappresenta il 16% del fatturato di Cafezal. Per un’azienda che naviga principalmente nel retail, a mio avviso questa percentuale è già un buon risultato che però vorremmo rafforzare di più, implementando le relazioni con nuovi clienti"

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MILANO – In un giorno solo dall’apertura, la campagna di equity crowdfunding aperta su Mamacrowd da Cafezal è andata “Overfunding”, raggiungendo non soltanto l’obiettivo minimo di 400mila euro, ma superandolo abbondantemente: in 4 giorni si è arrivati a quota 650mila, con 70 investitori. La meta finale di 1 milione e 200 mila euro nell’arco di un mese, non sembra così lontana.

Rimangono ancora 25 giorni di campagna.

Carlos Bitencourt commenta: “Mi aspettavo che andasse bene ma vedere tanti investimenti, piccoli e alti, anche da parte di persone che non conosco mi ha colpito in positivo. Siamo partiti da qualche giorno e adesso a marzo, il piano è quello di far crescere ancora di più la visibilità di Cafezal sul nostro crowdfunding”.

Tre ragioni per il crowdfunding di Cafezal

Svilupparsi, sfruttare questa modalità come operazione di marketing, coinvolgere non soltanto chi già conosce Cafezal ma anche chi è interessato al mondo del caffè e nell’investimento nella caffetteria moderna in Italia.

Bitencourt: “Siamo i primi torrefattori a farlo in questo Paese, rendendo visibile l’importanza di questo mondo che amiamo tanto, gli specialty coffees, a tante persone interessate a investire.

La macchina tostatrice da Cafezal (foto concessa)

Vogliamo avvicinare le persone al nostro progetto per farli diventare dei veri e propri “ambassador” di Cafezal, creando un network strategico per uscire dai confini nazionali.“

Sul versante economico pronti 4 macro programmi

Il principale resta il retail – Cafezal è conosciuto soprattutto per i suoi punti vendita milanesi – con due nuove aperture a Milano e a Roma. A seguire si lavorerà sul rinforzo della struttura produttiva per quanto riguarda la pasticceria e il food.

Il goal massimo è quello di aggiungere altre due aperture targate Cafezal, una ancora in Italia e una a Lisbona, come spiega Bitencourt: “Qui la caffetteria moderna è già molto sviluppata ed è differenziata rispetto al bar tradizionale per il target medio. Sia il consumatore portoghese, gli stranieri che vivono a Lisbona che i turisti sono disposti a pagare di più perché conoscono già la caffetteria specialty.

Lisbona è molto visitata ed è uno dei principali gate latini di tutto il mondo. Insieme a Madrid è l’unione tra l’America Latina e l’Europa.

In Viale Premuda (foto concessa)

Cafezal, nata a Milano con una forte impronta italiana ma con un’anima solida latina (sia americana che europea) unisce questi due mondi, nello stile e design made in Italy e nell’accoglienza e ospitalità più soft di vocazione latina.

Infine è previsto un investimento per la digitalizzazione di Cafezal nei suoi processi interni e sulla caffetteria.

Cafezal ha dimostrato nel tempo, con piccoli aumenti di capitali, una costanza nella valutazione dell’azienda

Secondo fonti diverse, indici utilizzati per aziende paragonabili a Cafezal, consulenti esperti di mercato e soprattutto negoziazioni con investitori professionisti interessati a entrare in azienda, la valutazione globale oggi ha raggiunto 6,75 milioni, quando un anno fa era di 4,7 milioni e un anno e mezzo prima di 2 milioni.

Di fronte a questi numeri, credere in Cafezal rappresenta una garanzia per gli investitori: un’impresa che può contare già sul sostegno dell’azienda milanese Fidim, di altri investitori professionisti e di un board of advisors molto forte, composto da alcuni nomi importanti, come Fabio Ceccarani (ex amministratore delegato del Gruppo Simonelli), Antonio Civita (proprietario e CEO di Panino Giusto), Tommaso Nastasi (senior partner di Deloitte) e altri professionisti.

Tutto a dimostrazione che Cafezal è ben strutturata e ha fondamenta solide che supportano lo sviluppo tattico e operativo.

Bitencourt: “Da sei anni a oggi si è creato un ecosistema complesso e saldo sul mercato. L’investitore potrà contare su un’azienda nata per crescere, che ha già una certa rilevanza nel settore nazionale. Partecipare alla campagna quindi è un’occasione unica per appartenere ad un business moderno ma soprattutto solido.

Come ci siamo riusciti?”

“Cafezal è un’azienda sostenibile e basata sull’eccellenza del suo prodotto”

“Da anni ormai siamo in grado di coprire tutte le spese senza chiedere nulla ai soci. Ho sempre impostato il progetto in maniera strutturata in termini industriali (costi e processi come priorità). Arrivando da un’esperienza di 15 anni nella consulenza manageriale e nel mondo industriale ho potuto sfruttare le mie competenze per far nascere e crescere Cafezal.

La mia lettura e la mia traduzione di come si deve muovere un’azienda in questo settore è quella di mettere al primo posto i dipendenti, il business, prima ancora di me stesso. Questo ci ha permesso di essere qui oggi.

Carlos Bitencourt sui bancali di caffè (foto concessa)

La nostra crescita è stata del 490% negli ultimi 4 anni. Questo è stato possibile grazie alla alla cura e attenzione ai dettagli, soprattutto nei confronti del caffè. Questo ci ha permesso di avere un ticket medio, per esempio, per un punto vendita come quello di Via Solferino di circa €10,00, rispetto ai €3,00/€3,50 medi nella caffetteria tradizionale in Italia.

Ma non ci fermeremo qua.

Andremo avanti con altri aumenti di capitale per l’evoluzione del business e del fatturato.

Questo è il momento giusto per chi vuole investire in maniera intelligente diversificando il proprio portafoglio: si può partire da 250 euro già per l’acquisto di quote patrimoniali di Cafezal, e ciò rende la partecipazione alla portata di qualsiasi portafoglio.“

Bitencourt: “Cafezal ha aperto il crowdfunding per continuare a crescere, non per ripagare i debiti. È un mercato complesso, ma siamo riusciti ad essere coerenti con le nostre mosse”

E aggiunge: “Compresa nel business plan è l’espansione sull’horeca, che attualmente rappresenta il 16% del fatturato di Cafezal. Per un’azienda che naviga principalmente nel retail, a mio avviso questa percentuale è già un buon risultato che però vorremmo rafforzare di più, implementando le relazioni con nuovi clienti, collaborando con delle persone in grado di valorizzare il caffè di Cafezal ed eventualmente assumere una persona dedicata alla distribuzione commerciale.

Abbiamo sempre dato priorità alla parte retail e all’horeca, cosa naturale per dei torrefattori. L’online, seppur avendo un sito molto curato, è stato il mondo in cui abbiamo investito di meno. Rafforzeremo anche il marketing online, ma dal totale di ciò che raccoglieremo, circa il 75% resterà focalizzato sul retail.”

Oggi Cafezal è la società più grande di caffetteria specialty a Milano, probabilmente in Lombardia, e ha le idee chiare. Sicuramente il fatto che sia nata in una città italiana di grande rilevanza come Milano dà un timbro molto importante per le ambizioni preposte.

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