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domenica 24 Novembre 2024
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Nella Legatoria Prampolini, la più antica libreria siciliana dal 1894, si trovano gli specialty

Maria Carmela: "Volevo avere un posto in cui potermi riconoscere e che mi definisse. E quando si entra alla Legatoria Prampolini, si percepisce la voglia di far vivere un’esperienza di un certo tipo”

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MILANO – Questa volta si scende nel Sud Italia, per l’esattezza in Sicilia, dove la Legatoria Prampolini, fondata nel 1894 a Catania, non è soltanto la più antica dell’isola, ma è anche uno spazio rinnovato in cui i libri e il caffè specialty hanno trovato la loro espressione migliore, grazie al lavoro attento di Maria Carmela e Angelica Sciacca.

Dopo una prima esperienza come gestori di una piccola libreria di 23 metri quadri a Catania, hanno voluto trovare un luogo più grande, dove le persone potessero rimanere più a lungo, per consumare un caffè e leggere.

“Una mia amica a quell’epoca stava curando il processo fallimentare della Legatoria Prampolini e mi ha pensata, dicendomi: “Le uniche persone che possono dare nuova vita alla Prampolini siete tu e tua sorella.”

Legatoria Prampolini torna in auge con un’impronta moderna grazie all’aiuto dell’architetto Marco Terranova

“Abbiamo aperto la prima sala nel 2019, poco dopo abbiamo dovuto interrompere i lavori per via del Covid. Col senno di poi, quel momento di “pausa” ci ha concesso di rivedere pian piano il progetto originario.

Abbiamo avuto il tempo di ragionare con Marco su come riadattare lo spazio considerando il cambiamento di approccio allo spazio delle persone dopo la pandemia: così è nata la Legatoria Prampolini che esiste oggi.”

Come riescono la caffetteria e la libreria a convivere senza che una cannibalizzi l’altra?

“In effetti al principio temevamo che la caffetteria potesse prendere il sopravvento sulla libreria, perché spesso i libri vengono intesi come un elemento estetico all’interno dei locali. Siamo riuscite invece a dare una direzione precisa alla Legatoria Prampolini equilibrando le due anime.

Abbiamo comunicato bene il nostro concept, organizzando eventi legati sia ai libri che al caffè che ai vini. Non è facile: ci vuole tanta attenzione e cura per mantenere tutto in armonia.

Il forte passato della stessa Legatoria Prampolini ha aiutato a non lasciare dominare il caffè. L’ambiente è ancora arricchito dagli scaffali antichi e non c’è mai uno spazio in cui i libri non siano a portata di mano.

Leggere in compagnia di un buon caffè (foto concessa)

Ci sono tre ingressi: il principale dà direttamente sulla libreria, attraverso una porta poi si arriva alla seconda sala che è uno spazio ibrido con grandi volumi fotografici ed occupata dai tavolini della caffetteria; infine si arriva alla terza ed ultima sala che è solo caffetteria, con scaffali e libri legati al mondo del food e del benessere.

Questa divisione credo sia stata funzionale per mantenere i due aspetti vivi e indipendenti. È come se Legatoria Prampolini si evolvesse naturalmente da un ambiente all’altro.”

E lo specialty e le estrazioni alternative come sono arrivate?

Spazio ai libri (foto concessa)

“Abbiamo un caffè 100% Arabica che ci viene venduto dalla torrefazione siciliana Etna Roaster insieme alle mono origini che trattiamo sia in filtro che con l’Hoop. In primavera proveremo ad inserire la French Press.

Il caffè e le estrazioni alternative sono stati un’altra scelta poco commerciale: abbiamo voluto proporre qualcosa di nuovo, che si ispira alle abitudini europee dove il caffè è davvero una bevanda da degustazione.

Gli stranieri hanno un approccio al caffè molto diverso rispetto agli italiani: mi chiedono il tipo di caffè, le origini, i diversi tipi di flavours.

Con i clienti locali è stato un po’ faticoso, il pubblico italiano non è abituato a questi sapori. Pian piano però ci si abitua a una miscela nuova e adesso ci chiedono il caffè filtro o l’espresso persino in double shot.

Abbiamo deciso di non avere il decaffeinato, scelta che fa storcere il naso ai clienti ma che, una volta spiegata la natura del 100% arabica si fanno accompagnare.

Abbiamo avuto poi la fortuna di incrociare due ragazzi: Adele e Giulio che lavorano nel settore da veri professionisti. Grazie a loro ho scoperto il mondo dei cocktail e del caffè di qualità.

Cono loro abbiamo deciso una linea da seguire che mi ha convinta fin da subito. Ho vissuto tanti anni all’estero e mi piaceva l’idea di dare un’identità più internazionale alla Legatoria Prampolini.

Un altro prodotto su cui puntiamo molto sono i vini naturali, stando aperti dalle 9 alle 22 dal martedì a sabato, copriamo tutte le esigenze della giornata. E il caffè lo prepariamo sino alle 9.30 di sera.

E questa è un’altra nostra particolarità: da noi si può bere il caffè anche tardi.

Il filtro invece è più pomeridiano, viene vissuto esattamente come il tè, una bevanda quindi da gustare nel tempo. L’espresso domina al mattino. E col caffè filtro che la miscela 100% Arabica e le monorigini sprigionano tutti i loro odori e sapori.

Lascio tutto in mano ai miei ragazzi per dargli autonomia e fiducia ma anche io ho imparato tanto in questo anno. Con i corsi che facciamo due volte l’anno sulla caffetteria e la latte art, non si sbaglia mai. Per noi la formazione è essenziale affinché i clienti abbiano la possibilità di confrontarsi con operatori esperti.

Per fortuna ho incontrato Adele e Giulio, altrimenti sarebbe stato difficile mettere in piedi una caffetteria da sola. Sono stati bravissimi a seguire la nascita della caffetteria fin dall’inizio, abbiamo scelto tutto insieme: dai bicchieri dei cocktail ai piattini per servire i dolci. Il lavoro è stato grande.”

Il prezzo del caffè è un problema?

“Abbiamo fissato un euro e venti per la miscela classica e due euro e cinquanta per lo specialty in doppio. All’inizio con la clientela catanese è stato un problema. Abbiamo però spiegato cliente per cliente cosa stavamo offrendo: per fortuna il nostro pubblico è particolarmente attento e pronto alla novità. Catania poi è una città che sperimenta molto, è una città che ha sempre guardato oltre. L’offerta vegetariana e vegana, per esempio, esiste da 20 anni.

Mi sono resa conto che in una città così viva la Legatoria Prampolini era un posto necessario. La lamentela poi certo arriva: mio padre è stato il primo ma pian piano ci è arrivato, adesso predilige il filtro in tazza media. A pensarci è una gran cosa.”

Quali sono i macchinari che avete scelto per la caffetteria della Legatoria Prampolini?

“Per l’espresso La Marzocco come il macinacaffè e la macchina del filtro. È un’azienda eccezionale e il loro design è bellissimo. Noi abbiamo scelto un modello piccolino perché abbiamo un bancone ridotto. Quando abbiamo valutato le macchine e abbiamo visto tutto posizionato sul bancone abbiamo capito che stava succedendo davvero.

Con i nostri fornitori abbiamo una relazione di grande fiducia, sono persone con le quali berrei una birra e con cui condivido una visione comune del commercio. Quando mi hanno proposto il comodato d’uso, non ho voluto accettare: mi stava stretto.

La voce del caffè resta quella che va più forte insieme allo Spritz, a dimostrazione che la scelta di collaborare con Sergio è stata premiante. Volevo avere un posto in cui potermi riconoscere e che mi definisse. E quando si entra alla Legatoria Prampolini, si percepisce la voglia di far vivere un’esperienza di un certo tipo”.

Nel futuro della Legatoria Prampolini che ci vede?

“Vedo una crescita, in termini di consapevolezza e di offerta. Voglio che diventi punto di riferimento per la Sicilia. È stato vivo per 127 anni ed andrà ben oltre la mia vita terrena. Vogliamo investire nella formazione, nell’aggiornamento su prodotti e sui macchinari perché vogliamo rimanere un luogo che guarda alla Sicilia ma che non perde mai di vista l’Italia e l’Europa.

Vorrei dotare alcune zone della caffetteria di iPad così da permettere alla clientela locale e straniera di consultare quotidiani e periodici.

Mi piacerebbe approfondire ancor di più il mondo del caffè e del vino naturale. I nostri clienti sono curiosi e quando gli abbiamo proposto di partecipare a momenti in cui provare diverse soluzioni legate al caffè, l’interesse è esploso.”

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