MILANO – Visionario, comunicatore, perfezionista, innovatore ecc. ecc. Gli attributi di Steve Jobs sono tantissimi ma il co-fondatore di Apple era prima di tutto un gran burlone.
Fin dai primi anni di Apple, insieme a quell’altro buontempone di Steve Wozniak, il giovane Jobs ne ha combinate di tutti i colori. Vediamo di seguito i migliori scherzi della sua vita, dalla finta chiamata al papa ai 4000 caffè ordinati da Starbucks il giorno della presentazione del primo iPhone.
1. Lo scherzo telefonico al papa
Siamo agli inizi degli anni ‘70. Steve Wozniak ha appena finito di costruire la “blue box”, la scatoletta che imitava i segnali a frequenza unica che instradavano le chiamate di allora. In pratica, quella scatoletta permetteva di chiamare gratis, anche dall’altra parte del mondo.
Jobs e Wozniak, prima di pensare a commercializzare la loro invenzione, decisero di utilizzarla per fare scherzi telefonici tra i quali spicca il tentativo di parlare con papa Paolo VI in Vaticano.
Fingendosi Henry Kissinger e imitandone l’accento tedesco, i due chiamarono in Vaticano echiesero di interloquire direttamente col pontefice per questioni della massima urgenza. Fu risposto loro che erano le cinque e mezzo di mattina e che il papa stava dormendo.
A un secondo tentativo parlarono con un vescovo che avrebbe fatto da interprete ma non riuscirono a farsi passare il papa perché il prelato si accorse che era una chiamata scherzo.
2. L’antenna non funziona
Un’altra delle invenzioni di Steve Wozniak era un disturbatore del segnale TV. In pratica Jobs entrava in una stanza con una tv accesa e attivava di nascosto il disturbatore creato da Woz.
Quando qualcuno si avvicinava alla tv per risolvere il problema, Jobs staccava e premeva il pulsante in modo da convincere il malcapitato che il disturbo dipendesse dalla propria postura.
Dopo 5 minuti di tentativi, la vittima si ritrovava di solito contorta su se stessa e magari su un piede solo, convinta di star fungendo da antenna con il proprio corpo.
Steve Jobs stesso dichiarò che considerava questo scherzo come il suo preferito in assoluto tanto da raccontarlo durante un keynote imitando la postura a cui costringeva le povere vittime.
3. I lucchetti delle biciclette
Già alle scuole elementari Steve Jobs si divertiva a fare scherzi tutt’altro che scontati. Il piccolo Jobs -non è dato di sapere come- riusciva ad ottenere le combinazioni dei lucchetti delle biciclette dei compagni.
Periodicamente, la piccola peste si divertiva ad aprirli tutti e a mischiarli tra loro in modo che, alla fine della giornata, nessuno dei bambini riuscisse più a liberare la sua bici e a tornare a casa. Semplice e diabolico.
4. La (falsa) giornata del “Porta il tuo cucciolo in classe”
La scuola doveva essere molto stimolante per il piccolo Steve. Un giorno decise di tappezzare l’edificio di avvisi e cartelli che annunciavano la -ovviamente falsa- giornata del “Porta il tuo cucciolo in classe”.
Il giorno dopo gli alunni si presentarono a scuola con il proprio cucciolo al seguito cogliendo del tutto impreparato il personale dell’istituto.
“È stato pazzesco, con cani a caccia di gatti in ogni dove e con tutti gli insegnanti fuori di sé.”
5. Il classico della sedia esplosiva
Con l’adolescenza, anche gli scherzi di Steve Jobs si fecero più irriverenti. Un giorno il co-fondatore di Apple mise della polvere da sparo sotto la sedia della sua professoressa Thurman facendo detonare il petardo improvvisato proprio mentre l’insegnante stava per sedersi.
“Le ho causato un tic nervoso”, ha confessato lo stesso Jobs.
6. Allarme bomba
Alle scuole superiori, Steve Jobs costruì un metronomo elettronico con un ticchettio simile a quello delle bombe dei film. Dopo averlo inserito in una scatola circondata da batterie e fili elettrici, Jobs nascose la “bomba” in un armadietto programmando il metronomo perché aumentasse il ritmo all’apertura dell’armadietto.
Una volta trovato il pacco bomba, Steve Jobs volle esagerare trasportandolo coraggiosamente fino al centro del campo da football e “disinnescandolo” davanti a tutti tra le risate di Steve Wozniak.
Il procurato allarme gli causò la sua prima notte in cella durante la quale insegnò agli altri detenuti a collegare i cavi dei ventilatori alle sbarre in modo da dare una scossa a chiunque le toccasse.
7. “4000 caffè macchiati da portar via, grazie”
Durante il keynote di presentazione del primo iPhone, Steve Jobs stupì la platea utilizzando l’app Mappe per cercare i caffè Starbucks della zona.
Dopo averne scelto uno, l’allora CEO di Apple telefonò e ordinò all’impiegata 4000 caffè macchiati da portar via per poi dichiarare di aver sbagliato numero e chiudere frettolosamente la chiamata.
Fonti: “Walter Isaacson, Steve Jobs, Mondadori, Milano 2011?