MILANO – Le scorte mondiali di caffè sono ridotte al lumicino: alla fine dell’annata in corso toccheranno i minimi degli ultimi 12 anni. La previsione è dell’autorevole servizio informativo del dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda), che ha pubblicato il suo nuovo bollettino semestrale sui mercati e il commercio del caffè, con le stime ufficiali su produzione, consumi, export e, appunto, scorte.
Cifre che denotano un maggiore pessimismo sull’andamento del 2023/24. Usda ha infatti tagliato le stime sulla produzione di 2,9 milioni di sacchi e quelle sull’export di ben 3,9 milioni.
Ritoccata al ribasso anche la stima sui consumi, ma la correzione, in questo caso, è più contenuta: appena 733 mila sacchi in meno. Rivisti anche i dati relati all’annata passata (2022/23): produzione ed export sono stati tagliati rispettivamente di 5,5 e 4,9 milioni di sacchi.
Ma torniamo alle statistiche sull’annata in corso. Usda prevede una produzione mondiale di 171,425 milioni di sacchi, in crescita del 4,2% rispetto al 2022/23.
Il raccolto del Brasile risale a 66,3 milioni, in ulteriore ripresa del 5,9% sull’annata precedente, ma sempre lontano dal record di quasi 70 milioni di sacchi raggiunto nel 2020/21.
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