Il caffè come sapone: la scoperta
MILANO – Non solo una tazzina da sorseggiare ma anche una sorta di bacinella in cui lavarsi le mani. Non con l’acqua ma con il caffé. Una bufala? Una notizia fake? Uno scherzo? Nulla di tutto questo. Potrebbe essere assolutamente autentica la teoria secondo la quale la bevanda fumante protagonista di un vero e proprio rituale quotidiano, al bar come a casa, da soli e in compagnia, prima di essere bevuta era usata come “sapone” alimentare.
Come evidenzia AtlasObscura, la rivista online statunitense che raccoglie storie e foto di luoghi da scoprire, questo misterioso ingrediente veniva spesso trovato nei libri arabi di medicina e botanica d’epoca medioevale: Jeanette Fregulia, nel suo libro “A Rich and Tantalizing Brew: A History of How Coffee Connected the World” – 2019 (“Una miscela ricca e allettante: una storia di come il caffè ha connesso il mondo”) cita alcune scoperte archeologiche di un team franco-americano che stabiliscono ‘un’antica origine botanica’ del caffè Arabica nell’Etiopia sudoccidentale”.
Da qui l’intuizione: “Circa cinque secoli prima della popolarità del caffè come bevanda calda, un ingrediente misterioso cominciò ad apparire nei libri arabi di medicina e botanica. Le descrizioni di questo ingrediente erano molto simili al nostro caffè. Tuttavia, invece di bunn, veniva chiamato bunk, e anziché berlo, questo ingrediente veniva utilizzato principalmente per pulire e rinfrescare le mani”.
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